19 Marzo 2025 - 9.47

Tik Tok – L’assalto di Giorgia e Chiara

Umberto Baldo

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Vi avevo già raccontato che mesi or sono avevo scaricato Facebook e Tik Tok, diciamo così a scopo di “studio”, perché mi sono reso conto che gran parte della comunicazione che si abbatte sugli italiani (e che fa opinione) passa ormai per i social network.

E di conseguenza non si può avere uno spaccato della società attuale, al fine di capire certe tendenze, se si tralasciano con supponenza e superiorità (e fino ad allora era stato quello il mio atteggiamento) questi nuovi mezzi di comunicazione.

Prestando un po’ di attenzione ci si rende conto che i social non sono tutti uguali (Facebook, Instagram, TikTok, Linkedin) come potrebbero apparire di primo acchito, ad uno sguardo superficiale.

Sono oggettivamente diversi, e mi sembra di aver capito che la vera differenza sia ben riassunta col termine inglese “target”, che indica un “bersaglio”, ovvero l’obiettivo che ti prefiggi di raggiungere con la tua comunicazione o il tuo piano di marketing. 

In altri termini si tratta dei potenziali destinatari di un tuo messaggio, pubblicitario o meno, nonché dei potenziali acquirenti dei tuoi prodotti o servizi.

E’ chiaro che in quest’ottica non ha alcuna importanza ciò che vendi o pubblicizzi, sia esso un prodotto od un personaggio, perché le tecniche sono esattamente le stesse.

Diventa invece fondamentale scegliere bene il social, perché mi sono reso conto, frequentandoli, che sono diversi perché diversa è l’età prevalente dei loro utenti (a parte Linkedin, nato con una mission ben precisa)

Non credo quindi di aver scoperto l’acqua calda accorgendomi che TikTok è stato pensato e creato dai cinesi avendo come riferimento il target più giovane della società.

TikTok è così diventata la piattaforma social media più amata dai ragazzi (si stima abbia oltre un miliardo di utenti in 160 Paesi) 

Il segreto sta nel combinare video brevi, contenuti coinvolgenti, e tendenze virali. 

Per i marchi della moda credo sia un’opportunità unica per raggiungere un pubblico giovane ed influenzabile.

Ma i social sono stati “scoperti” anche dai politici i quali, consci che comizi, manifesti elettorali,  volantini, tribune politiche, ormai appartengono ad un passato che sa di preistoria, si stanno sempre più rivolgendo alla Rete per i loro messaggi pubblicitari.

Di fronte a questo assalto ai cervelli dei nostri ragazzi diversi Stati si sono posti, o si stanno ponendo, la domanda se non sia il caso di correre ai ripari, adottando misure per vietare o limitare l’uso di TikTok, principalmente per preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, alla privacy dei dati, ed al benessere dei minori.

La strada del divieto totale è stata scelta dall’India, dal  Nepal e dall’Albania (per un anno). Altri, come gli Stati Uniti, l’Unione Europea, l’Inghilterra, l’Australia, il Canada, il Belgio, hanno invece scelto di vietare l’uso di Tik Tok su tutti i dispositivi governativi, e ciò per il fatto che il network è di proprietà cinese, e la Cina non è proprio un campione di rispetto della privacy.

Ma al di là di queste preoccupazioni, legittime sia chiaro, delle Autorità, tornando al fatto che politici e personaggi pubblici hanno capito che TikTok è un veicolo eccezionale per raggiungere le giovani generazioni, mi soffermerò sulla nostra Premier Giorgia Meloni e sulla ex regina degli influencer Chiara Ferragni.

Sia chiaro che non sono in grado di fornirvi sia numeri precisi che statistiche puntuali, ma solo quello che ho potuto appurare frequentando il social con una certa assiduità per una settimana.

I video su TikTok sono volutamente brevi ed incisivi. C’è di tutto, dai salti mortali, agli interventi su foruncoli od improbabili escrescenze dermatologiche, agli atterraggi al cardiopalma, ed in generale tutto ciò che può stupire.

Ma da qualche tempo a questa parte il menù è diventato molto diverso, con una vera e propria esplosione di video relativi alle performances di governo di Giorgia Meloni, ed alle imprese modaiole di Chiara Ferragni, in una sorta di crescendo rossiniano.

Guardate, io non sono certo convinto che siano le dirette interessate a postare i video, ma non c’è dubbio che la crescita esponenziale degli stessi fa sorgere il dubbio che dietro ci siano menti raffinate, professionisti che seguono una precisa strategia di marketing.

Provare per credere!  Non trovo altro da dire.

E così per fermarsi ad un solo giorno, domenica  scorsa ho visto un gran numero di spot relativi alla nostra Presidente del tipo: “La prima donna in Italia, esempio di  capacità, intelligenza, passione, dedizione, pervicacia, forza d’animo”. (MELONI I.P.M), oppure “Io sto con Giorgia, mi fido di lei”, oppure  “Miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 12 anni. La sinistra è finita”,  oppure “L’ITALIA TI AMA. Milioni di italiani sono già pronti a confermarla a Palazzo Chigi”, oppure messaggi della Premier in primo piano che spiega le proprie scelte di governo, oppure augura “Buona giornata a tutte voi”. 

Certo per uno della mia generazione questo tipo di presenza di un Capo di Governo su un social come TikTok lascia un po’ perplesso, soprattutto perché sono tanti, a mio avviso troppi; ma a me sembra probabile che la Meloni abbia alle spalle delle teste pensanti, degli esperti di marketing e comunicazione, che ritengono che questa presenza assidua possa contribuire a rafforzare l’immagine della Premier.

E probabilmente la scelta di privilegiare TikTok è finalizzata proprio a raggiungere un target di elettorato, appunto quello giovanile, difficilmente aggredibile in altri modi, e sicuramente più influenzabile, pur senza trascurare che il social è seguito anche da meno giovani.

Francamente non so esprimermi sulla bontà di questa scelta, perché alla luce dei molti commenti al “vetriolo” di numerosi utenti (e relative repliche dei supporter) non so tutto questo giovi veramente all’immagine della Premier; ma confermo di non essere un esperto in materia.  

Oltre a tutto perché queste clip agiografiche stimolano anche la creatività” di “tiktoker” che invece postano altre clip (in numero più contenuto in verità)  di netta denigrazione della Meloni, clip che mettono il dito sulla piaga delle promesse non rispettate e quant’altro.

Ma è con Chiara Ferragni che questa pervasività dei messaggi raggiunge l’apoteosi.

Guardate, in certi momenti un messaggio su due è relativo alla influencer bionda, presentata con messaggi tipo “Chiara Ferragni. Sguardo magnetico movenze sicure un corpetto nero che grida potere e seduzione”, con lei che si pavoneggia guardando dritto nel telefonino.

Ma ce n’é per tutti i gusti e per tutte le situazioni; da lei che posa all’Arc de Triomphe in tailleur pantaloni con tette ben esposte, alla sfilata Back at Schiaparelli,  oppure “Chiaraferragni ha abbagliato sul tappeto rosso con un vestito originale firmato da @zegarciaoficial”.

Mi ripeto, non vi dico altro, se non di provare ad accedere a TikTok per vedere con i vostri occhi una campagna pubblicitaria ottimamente orchestrata da professionisti, presumo per cercare di far risalire la china all’immagine della Ferragni. 

Non trovando la stessa presenza ad esempio su Facebook, ho dedotto, ma è solo un mio pensiero che può essere anche errato, che un social frequentato maggiormente da adulti non sia stato valutato molto adatto a cercare un “riscatto” dopo un periodo piuttosto negativo, fatto di Pandori, Uova di Pasqua, indagini della Magistratura, rottura con il marito Fedez e quant’altro.

Molto meglio sfoderare il suo fascino, il suo sguardo intenso, i suoi ammiccamenti, le sue mise all’ultima moda, le sue borse ed i suoi accessori, le location da sogno, in un network frequentato più da ragazzini, quindi meno propensi a ricordare che l’imprenditrice a settembre dovrà affrontare un processo come imputata di truffa aggravata (anche se commenti tipo “In galera”, oppure “San Vittore”, o “Arsenio Lupin della beneficenza” non le vengono risparmiati).

Questo vero “diluvio” di video all’insegna del “quanto sono bella, brava, elegante, figa”, per me hanno il sapore di una patetica campagna orchestrata (e probabilmente pagata).

Certo so bene che in Italia si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, e nulla impedisce quindi a Chiara Ferragni di invadere TikTok con i suoi video “o quanto sono bella!”.

Se poi questo le sia veramente utile non lo so, ma la mia impressione è che quando si parla di immagine, per quanto gli italiani siano un popolo che dimentica in tempi rapidi, una vicenda processuale, che avrà come sempre tempi lunghi e clamore mediatico, per lei rappresenterà comunque un ostacolo.

Io comunque una decisione l’ho presa: non sfoglierò più Tik Tok  nei momenti di massima presenza della Meloni, e soprattutto della Ferragni.

Perché dopo qualche minuto  non ce la faccio più, e mi viene da dire “ragazzi, adesso basta!”.

Umberto Baldo

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