22 Gennaio 2022 - 10.51

Ulss 8 contro i no-vax: “Basta intimidazioni”

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Tolleranza zero contro i no-vax: questo il monito rivolto ai contrari alla somministrazione, oppure partiranno le denunce alla magistratura. L’avvertimento è lanciato da Giusy Bonavina, dg dell’Ulss Berica. Il lavoro degli hub aziendali è stato sufficientemente rallentato dalle proteste, mettendo in difficoltà medici e infermieri, quindi d’ora in poi si passerà a prendere i nominativi dei responsabili, far intervenire le forze dell’ordine e far scattare le querele.

Giovedì l’episodio che ha fatto traboccare il vaso. A Torri di Quartesolo, una donna messasi in coda al vax-point senza alcuna intenzione di vaccinarsi, una volta arrivata al box della somministrazione ha aggredito il medico, pretendendo di avere una richiesta di vaccinazione, quindi chiedendo la polizza assicurativa al medico nel caso le capitasse qualcosa. Il dottore ha quindi cercato di allontanare la donna, che però ha proseguito nella sua protesta; l’uomo ha quindi avuto una crisi ipertensiva ed è stato accompagnato a casa dal pronto soccorso sanitario. Allertati i carabinieri, ci sono stati tantissimi ritardi nella somministrazione. Lo stesso giorno c’è stato un episodio analogo a Noventa.

“Gli operatori dei centri vaccinali sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio” la dichiarazione di Bonavina “Basta andare a leggere gli articoli 357 e 358 del codice penale. Interrompere un servizio di pubblica necessità è reato. Lo sancisce l’articolo 340. Voglio bloccare questa scia di intolleranza. È inammissibile che si ostacoli una campagna vaccinale che si fa a beneficio della popolazione. Io cerco di convincere la gente a vaccinarsi perché è il mio mestiere. Per il resto ognuno è libero di fare ciò che vuole. Comportamenti del genere non sono giustificati. Non è giusto per il personale. Tutti i dipendenti dell’Ulss hanno il cartellino di riconoscimento. Io stessa se vado in giro lo porto. Non abbiamo paura a far sapere chi siamo. Ma la polizza assicurativa la potrà chiedere la procura, non certo il primo che passa”.

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