ULSS 8 – Per i pazienti covid fragili inizia il telemonitoraggio con tablet e strumenti medici
I pazienti ricevono un kit
composto da tablet connesso in rete e con un’apposita app
pre-installata, pulsossimetro, termometro e sfigmomanometro collegati
via Bluetooth per la registrazione
e trasmissione automatica
dei dati alla Centrale USCA.
Già una quarantina i malati tenuti sotto controllo con questa innovativa metodologia
Da una parte l’esigenza di ricoverare solo i pazienti che ne hanno un’effettiva necessità, anche al fine di ottimizzare l’utilizzo dei posti letto e in generale delle risorse ospedaliere, dall’altra quella di tenere comunque monitorate le condizioni di salute di una vastissima popolazione di malati Covid in isolamento domiciliare, per intervenire prontamente nel caso in cui il loro quadro clinico si aggravi. La gestione della pandemia ha posto all’attenzione del sistema sanitario anche questa sfida: un’esigenza di per sé non nuova, ma che certamente il Covid ha portato su una scala numerica semplicemente inimmaginabile in precedenza.
Proprio per rispondere a questa complessa esigenza, l’ULSS 8 Berica ha messo a punto un modello organizzativo innovativo, nel quale la tecnologia ha un ruolo fondamentale. Dopo una fase iniziale di rodaggio, infatti, è diventato a tutti gli effetti operativo il Telemonitoraggio territoriale dei pazienti Covid, già attivato su una quarantina di soggetti.
A chi si rivolge
Il servizio è rivolto a soggetti positivi in età adulta, con sintomi lievi o moderati e in grado di utilizzare alcuni semplici dispositivi di misurazione (o assistiti in casa da qualcuno in grado di farlo), con priorità per i malati Covid con patologie croniche (es. broncopneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, diabete, etc.).
Come funziona
Il servizio viene attivato dai Medici USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) su richiesta del Medico di Medicina Generale oppure del Medico di Pronto Soccorso (per i pazienti per i quali, dopo una valutazione in PS, non si ritiene necessario il ricovero) oppure del Medico Pneumologo; a quel punto i pazienti vengono presi in carico dalla Centrale USCA. A consegnare i dispositivi necessari al paziente, invece, è direttamente il Medico di Pronto Soccorso prima delle dimissioni o un Medico delle USCA.
Il kit per il telemonitoraggio comprende un tablet o uno smartphone dotato di connettività e con pre-installata una app dedicata, un termometro, un pulsossimetro e uno sfigmomanometro automatico, tutti con tecnologia digitale e collegati via Bluetooth al tablet. Il malato dovrà solo misurare due volte al giorno temperatura corporea, saturazione dell’ossigeno, frequenza cardiaca (anche questa con il pulsossimetro) e pressione arteriosa: le apparecchiature di misurazione trasmetteranno automaticamente i dati alla app, che il registra e li trasmette alla Centrale. E nel caso in cui il paziente dimentichi di effettuare la misurazione durante gli orari indicati, il personale della Centrale lo contatterà affinché la misurazione venga regolarmente eseguita.
La durata del telemonitoraggio domiciliare è di norma di 14 giorni, ma in caso di necessità può essere prolungata. Grazie alla collaborazione con la Pneumotisiologia Territoriale, il Medico delle USCA può richiedere per i pazienti covid positivi un teleconsulto allo specialista Pneumologo ed eventualmente l’attivazione dell’ossigeno-terapia a domicilio. In questo caso, il paziente, oltre ad essere seguito dalla Centrale USCA, viene preso in carico anche dalla Pneumotisiologia Territoriale per la gestione dell’ossigeno-terapia e della patologia polmonare.
«La misurazione costante e continuativa di questi parametri vitali – sottolinea il dott. Giampaolo Stopazzolo, direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 8 Berica – consente di verificare il livello di instabilità clinica e identificare in modo oggettivo il rischio di un rapido peggioramento. In particolare sappiamo che la saturazione rappresenta un parametro critico nei pazienti Covid, pertanto nel caso di valori al di sotto del 92% il sistema lancia automaticamente un alert. A quel punto la Centrale USCA, avvalendosi della consulenza dello specialista Pneumologo, potrà organizzare una visita a domicilio per una rivalutazione più approfondita del paziente. In base al quadro clinico evidenziato e alla visita effettuata, potrà quindi disporre la permanenza del soggetto a domicilio con un eventuale supporto terapeutico oppure il ricovero, in caso di necessità di ulteriore approfondimento diagnostico o di un aggravamento delle condizioni cliniche. In alternativa, è possibile anche attivare il servizio di ossigeno-terapia, sempre a domicilio, e continuare il telemonitoraggio del paziente. Il questo modo il sistema garantisce un monitoraggio costante dei pazienti in isolamento domiciliare, la possibilità di un intervento tempestivo e un livello assistenziale sempre appropriato e su misura rispetto alle reali esigenze del paziente, incluso il suo quadro clinico pregresso».