Vaccini, il Veneto deve trovare 36 mila dosi per chi aveva ricevuto AstraZeneca
Continua ad avere colpi di scena il caso AstraZeneca. Il continuo tira e molla sul target del vaccino anglo-svedese ha portato ad un’ennesima svolta: ora, i richiami del vaccino anglo-svedese andrebbero somministrati solo a chi ha più di 60 anni, obbligando tutti i più giovani (insegnanti, forze dell’ordine e chi più ne ha più ne metta) a ricevere un siero diverso, Pfizer o Moderna. Si tratta di 36 mila dosi non previste, diverse rispetto a quelle conteggiate dalla Regione.
Gli effetti di questo boomerang si stanno già vedendo: alcune persone stanno già rifiutando il mix di vaccini. “Qualche tempo fa” spiegava ieri il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia “Era stata mandata una circolare ministeriale in cui si raccomandava di vaccinare con AstraZeneca e Johnson&Johnson gli over 60; all’epoca decidemmo di dare quei vaccini esclusivamente a quelle fasce, ma era appunto solo una raccomandazione. Tuttavia, questa scelta ci mette in una posizione più semplice rispetto ad altri, perché ci troviamo con meno dosi da modificare rispetto ad altri che invece hanno somministrato AZ a tutti o hanno fatto percorsi vaccinali a salti di fascia”.
In Veneto, sono state somministrate 3.384.000 milioni di dosi e oltre un milione di cittadini ha completato il ciclo. Il 65,4% dei veneti ha almeno fissato un appuntamento, con gli over 80 che hanno raggiunto una copertura del 96%.