Vaiolo delle scimmie, possibili le quarantene: la circolare
Aumentano i casi di vaiolo delle scimmie in Italia e il Ministero della Salute ha varato una nuova circolare con cui sono state aggiornate le informazioni sulla definizione di caso, sulla segnalazione, il tracciamento dei contatti e la gestione dei casi. Tra i punti principali: quarantena, in situazioni particolari, per i contatti stretti di persone con vaiolo delle scimmie, vaccinazione non di massa ma mirata secondo le indicazioni Oms (ma sono in arrivo indicazioni specifiche sulla strategia che adotterà l’Italia), uso di antivirali ad hoc e altri trattamenti in protocolli sperimentali o compassionevoli in caso di pazienti con sintomi gravi o a rischio come gli immunodepressi.”Il vaiolo delle scimmie – si legge – può essere trasmesso a chiunque, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, attraverso il contatto con fluidi corporei, contatto con le lesioni o oggetti condivisi. In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”.
COSA FARE SE SI È POSITIVI AL VAIOLO DELLE SCIMMIE
I casi devono essere isolati fino alla caduta delle croste dell’eruzione cutanea, che indica la fine dell’infezione.
In presenza di segni e sintomi che non richiedono ricovero, il caso confermato – se le condizioni abitative e igienico-sanitarie lo consentono – può essere seguito al domicilio secondo le procedure definite a livello locale, in regime di isolamento anche rispetto ai conviventi ed eventuali altre persone che prestano assistenza. Il soggetto dovrà essere informato circa il rispetto di tutte le misure igienico- comportamentali da attuare al fine di prevenire la diffusione della malattia ad altre persone. Un caso di MPX deve essere monitorato quotidianamente dal Dipartimento di prevenzione territorialmente competente (tramite telefonate).
I casi devono:
– rimanere in isolamento in stanza dedicata, quando sono a casa;
– utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare,
piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia;
– evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell’eruzione
cutanea;
– evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi)
con altre persone fino alla completa guarigione dell’eruzione cutanea;
– provvedere ad un’accurata igiene delle mani e respiratoria (per il caso e per tutti i membri della
famiglia);
– utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone;