4 Novembre 2022 - 12.49

Valdastico. Mauro Fabris ”Con il prolungamento a nord Vicenza riprende centralità”

Peccato leggere proprio in questi giorni che dopo quasi mezzo secolo, nel momento in cui la Provincia di Trento dà il via libera al prolungamento a Nord della Valdastico, ora la Regione, i sindaci interessati e Confindustria si tirano indietro. I motivi addotti sembrano anche corretti, ma c’è anche chi non la pensa così. Mauro Fabris, ora vice presidente dell’autostrada Roma-L’Aquila, vicentino di Camisano con una lunga esperienza nelle stanze del potere e delle infrastrutture, più volte parlamentare, sottosegretario ai Lavori Pubblici nel governo D’Alema, commissario dell’Alta Velocità del Brennero e tante altre cose non ha peli sulla lingua.

”La Valdastico, a suo tempo, venne concepita anche per drenare il traffico in arrivo dall’autostrada Adriatica e da Bologna verso il centro Europa, evitando così la deviazione su Modena e su Verona. I veronesi sul ponte di comando all’epoca hanno sempre sostenuto la loro posizione in alleanza con Trento per non perdere la centralità viabilistica intorno allo snodo scaligero, non vollero che la Valdastico sud arrivasse al casello di Monselice sulla Bologna-Padova e imposero l’innesto sulla Transpolesana” – dichiara Fabris – “Ma la validità trasportistica dell’asse della Valdastico quale collegamento dei flussi di traffico dell’Adriatica e dell’Est Europa verso il centro del Vecchio Continente rimane assolutamente valido. Evidentemente i trentini, Bolzano, ma anche gli enti locali dell’Emilia Romagna fino a Modena, proprietari dell’A22, hanno molto più a cuore i pedaggi, e parliamo di circa 120 milioni di euro annui tra utili e tasse che la stessa A22 paga alle province autonome di Trento e Bolzano, non certo a Roma, e che perderebbero se Vicenza diventasse più baricentrica rispetto a questi flussi di traffico da est e sud del Paese verso il centro Europa passando per A31 per poi innestarsi in A22 verso il Brennero. Tutto il resto è propaganda” – continua l’ex parlamentare vicentino – “altro che rispetto dell’ambiente. Il mio parere rimane favorevole per la soluzione Rovereto, perchè comunque si guadagna tempo e il meglio rimane nemico del bene. Qualcuno dovrebbe far riflettere anche Luca Zaia, che da Treviso avrebbe l’occasione per accorciare il collegamento verso il centro Europa, la De Berti, anche se è veronese, e soprattutto i sindaci vicentini e la rappresentanza berica in Regione”

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