Valdegamberi (GM): “Lupi e orsi, se non si ha la capacità di contenerne la proliferazione finita fuori controllo dovevano essere lasciati dov’erano”
“L’errore è stato fatto nel voler introdurre l’orso, come quando si è voluto introdurre il lupo, nonostante la favola racconti che sia giunto spontaneamente. Questi animali si moltiplicano in modo incontrollato ed entrano subito in conflitto con un territorio angusto e fortemente antropizzato. Il lupo, entro certi limiti, potrebbe starci ma il problema è appunto nei limiti. Nel nostro Paese, a differenza del resto dell’Europa e del Mondo, vi è una concezione ideologica dell’ambiente: non va regolamentato”.
Le parole sono di Stefano Valdegamberi (Misto) che spiega come “i lupi crescono oltre misura provocando ingenti danni e costi pubblici per risarcimenti, studi, finte misure di protezione. Altrove, intervengono razionalmente riducendo il numero. Da noi si solleva il pietismo italico a bloccare ipocritamente ogni intervento di contenimento (e ogni iniziativa legislativa per farlo). E tutti i politici vanno sui Social e in TV a speculare su questo. Non è così all’estero. In Svezia, animalisti compresi, sono stati d’accordo nel ridurre da 400 a 200 i lupi perché erano in numero eccessivo. Da noi, con un territorio molto più piccolo e una popolazione 5 volte superiore, abbiamo 4000 lupi e di riduzioni nessuno, politici compresi, ha il coraggio di parlarne!”.
“Se non si è capaci di contenere il numero dei lupi e degli orsi si deve fare a meno di introdurli – conclude Valdegamberi – Diversamente, è inutile pensare che i problemi si risolvano ‘naturalmente’ e nemmeno con le speculazioni pietiste. Intanto, un giovane è morto e non sarà l’unico se proseguiamo su questa strada”.