VENETO – 10 mila residenti in meno nel 2015, inizia la fuga?
Il Veneto perde colpi. Non parliamo di economia e lavoro in questo caso, ma di popolazione. Dopo il boom demografico degli anni 80, 90, e 2000, dipendente in buona parte dalla crescita economica e dall’immigrazione massiccia, nei primi 11 mesi del 2015 la nostra regione ha perso oltre 11 mila abitanti (11.278 per la precisione). Un calo che interessa tutte le aree ed in particolar modo quelle più dinamiche, come la provincia di Vicenza, che soffre il calo maggiore (2404). Lo indica la rilevazione mensile della popolazione dell’Istat. Dietro Vicenza, in questa classifica in negativo, vi è Venezia, che ha perso 2238 abitanti. Seguono Treviso (-1752), Rovigo (-1678), Verona (-1216), Belluno (-1091) e infine Padova, che perde solo 899 abitanti. Possono sembrare dati poco indicativi, ma il calo demografico è un fenomeno praticamente nuovo, per il Veneto conosciuto dalle ultime generazioni. La nostra regione di fatto è meno attrattiva a causa della crisi economica. Il calo è da imputarsi all’emigrazione di giovani veneti e alla partenza di molti immigrati arrivati negli anni scorsi. Il calcolo non tiene conto però dei profughi o richiedenti asilo. Non sono censiti, tanto meno quelli che passano al rango di clandestini nel momento in cui rifiutano la foto-segnalazione al loro arrivo. In questo ultimo caso, il rifiuto dell’identificazione è un escamotage per potersi muovere liberamente in Europa e raggiungere altri Paesi.