24 Aprile 2025 - 10.25

Veneto – Agente aggredito in carcere, il Sappe: “Situazione fuori controllo, serve tolleranza zero”

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

CLICCA QUI.

Otto giorni di prognosi: è quanto stabilito dai sanitari del Pronto soccorso dell’Ospedale di Treviso per l’assistente capo della Polizia Penitenziaria brutalmente aggredito ieri, martedì 22 aprile, all’interno della Casa circondariale di via Santa Bona. A denunciare l’accaduto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), attraverso le parole del segretario del Triveneto Giovanni Vona, che lancia un grido d’allarme: “Il responsabile della vile aggressione è un detenuto recidivo, già noto per episodi simili in altre strutture carcerarie. Era stato trasferito da poco a Treviso proprio perché già autore di atti violenti, tra cui un’aggressione a un collega a Vicenza”.

Secondo il SAPPE, l’episodio è solo l’ennesima conseguenza di una situazione penitenziaria esplosiva: “La Casa circondariale di Treviso ospita oggi circa 250 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 180 posti. Di questi, oltre il 70% sono stranieri. Gli agenti sono allo stremo: il rischio che l’intero sistema di sicurezza collassi è sempre più concreto”.

Il sindacato chiede un intervento urgente da parte dell’amministrazione penitenziaria regionale, in particolare per alleggerire il sovraffollamento e tutelare l’incolumità degli agenti: “Serve un piano di sfollamento immediato e misure per rendere più sicure le condizioni di lavoro del personale”.

Durissima anche la reazione del segretario generale nazionale del SAPPE, Donato Capece: “Basta con queste barbare violenze! Rivendichiamo tutele reali e strumenti concreti come bodycam, taser, nuovi protocolli operativi e maggiori garanzie legali. Non è accettabile che un detenuto possa ripetutamente aggredire i nostri agenti senza temere alcuna conseguenza. Attaccare un poliziotto equivale ad attaccare lo Stato. Servono misure immediate, a partire dalla riattivazione di carceri speciali come l’Asinara e Pianosa per isolare i detenuti più pericolosi”.

“Il nostro personale rischia la vita ogni giorno – conclude Capece – e questa situazione non può più essere tollerata. Serve una risposta chiara e forte: tolleranza zero per chi mette in pericolo la sicurezza pubblica e la dignità delle Forze dell’Ordine”.

VIACQUA

Potrebbe interessarti anche:

VIACQUA