VENETO – Aperture festive, la Regione chiede incontro con Di Maio
La Regione del Veneto ripropone anche al nuovo governo la battaglia per modificare in Italia la disciplina degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali. Lo fa con una richiesta di incontro rivolta al ministro Luigi Di Maio dall’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio, dopo le prese di posizione pubbliche del ministro su questo tema. “E’ una battaglia – sottolinea l’assessore – che ho intrapreso da tempo insieme alle organizzazioni di categoria del settore, le organizzazioni sindacali, i comitati e i movimenti come “Domenica No Grazie” Veneto. Ho chiesto quindi un incontro al ministro per condividere questa battaglia di civiltà per il ripristino delle chiusure festive e domenicali, ma anche per allargare il confronto a temi di particolare rilievo per il Veneto e rappresentare le esigenze dei tanti imprenditori che hanno saputo in questi anni di crisi profonda reagire con orgoglio e determinazione tanto da portare il Veneto ai primi posti in termini di PIL e di tasso di disoccupazione. E’ imprescindibile il rapporto con il governo per supportare con le migliori strategie il consolidamento e l’ulteriore crescita della nostra economia”. Sul problema specifico della liberalizzazione selvaggia degli orari di vendita e dei giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali, competenza di cui le Regioni sono state espropriate, l’assessore nella sua richiesta di incontro ricorda al ministro Di Maio che sin dall’inizio dell’anno scorso la Regione del Veneto ha costituito un Tavolo Etico con tutti i soggetti pubblici e privati interessati e con la partecipazione anche dei parlamentari veneti, che hanno sostenuto con forza l’iniziativa di disciplinare la materia. “Un’azione – conclude l’assessore veneto – che si è altresì concretizzata attraverso la presentazione, da parte del nostro Consiglio regionale, di una proposta di legge statale finalizzata a reintrodurre l’obbligo della chiusura dei negozi e dei centri commerciali in occasione delle più importanti festività laiche e religiose”.