VENETO – Arrivati 11.500 profughi: sono 234 i minori non accompagnati, spesso con i numeri di telefono scritti sulle mani o sulle braccia
Il Veneto per posizione geografica è una delle zone di prima accoglienza per i profughi ucraini. Oggi la visita del Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, accompagnato dal Presidente della Regione Veneto Zaia, all’hub di prima accoglienza di Noale (in provincia di Venezia) uno dei tanti creati di recente, che accoglie 45 profughi al momento.
“E’ la prima volta che la Protezione Civile si trova ad affrontare un’emergenza di questo genere” dichiara Curcio. “Sono 85 mila le persone accolte finora in Italia, il 10% transita nel nostro Paese per andare in altri posti, il restante si colloca dove ci sono comunità preesistenti forti, quasi tutti vogliono tornare”. La strategia di accoglienza è basata sul coordinamento delle prefetture, sull’assistenza diffusa e sul contributo economico dato ai profughi. Ma vi è il delicato punto dei minori stranieri non accompagnati. E’ Fondamentale – dice curcio – mettere in rete tutte le informazioni e serve una procedura chiara e netta per il loro affidamento come serve uniformare le procedure per il lavoro e l’istruzione dei profughi.
Zaia ha ricordato i numeri di questa emergenza in Veneto. Gli arrivi complessivi sono 11.459 arrivi il 90 % donne e ragazzi sotto i 14 anni mentre i minori non accompagnati sono 234, spesso con numeri di telefono scritti su mani e braccia.