Veneto: avanti con i vaccini, ma c’è il rebus del ritorno a scuola
Rallenta ancora la corsa del Covid in Veneto, e anche se i dati di ieri (lunedì) sono poco significati – solo 497 i contagi in più nelle 24 ore – il conteggio dei ricoveri racconta di una situazione di uscita dall’emergenza.
“Mi riservo di vedere il bollettino di domani – ha detto ieri il governatore Luca Zaia – ma il trend da 8 giorni è in diminuzione sia sulle terapie intensive che sulle aree non critiche, e anche l’algoritmo ci dà una previsione di calo”.
Il timore si sposta sui rischi che le riaperture dal 26 aprile potrebbero comportare. “Dal 26 aprile si riapre: ci vuole massima attenzione” ha scandito Zaia. “Se ci chiudiamo in casa rischiamo di meno – ha osservato – però è altrettanto vero che la situazione di equilibrio sta nel mezzo. La responsabilità diventa individuale con mascherina e distanziamento”.
C’è inoltre un rebus di non facile soluzione: il ritorno dei ragazzi in presenza a scuola al 100%; ma con il riempimento degli autobus al 50%. “Il problema è che non si sono i mezzi.
Faccio appello al Governo – ha detto Zaia ieri – perchè prenda in mano velocemente la situazione. Da lunedì 26 questo sarà il problema per tutte le regioni italiane”. Secondo Zaia, con l’attuale parco autobus, le soluzioni non sono molte: “se non ci sono i mezzi sul mercato – ha spiegato – o si riduce un po’ la presenza degli studenti a scuola, al 60-70%, oppure, lo ha fatto già la Puglia, si rende facoltativa la presenza in aula”.
Da lunedì 26 aprile dovrebbero arrivare in Veneto 50mila dosi Pfizer in più, che porteranno lo stock del vaccino americano a 170mila; altre consegne di Pfizer sono attese il 29 aprile (181.350) il 6 maggio (171.990), e il 13 maggio (171.990);