VENETO – Avvelena il terreno per uccidere nutrie: centinaia di animali morti
Strage di animali selvatici a Gazzo Veronese dove la Polizia Provinciale, con Protezione Civile, Comune, Polizia Municipale, consorzio di bonifica e volontari dell’ambito 5 di caccia sono al lavoro per rimuovere le carcasse dal terreno (nutrie, lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi, anatre) in zona Coazze vicino alla palude del Busatello, zona di protezione speciale Sic (Sito di Importanza Comunitaria) . E’ stato individuato e denunciato un uomo di 80 anni, residente in provincia di Mantova che si è giustificato dicendo di aver agito per eliminare le nutrie. Un campione è già stato inviato all’istituto zooprofilattico per individuare il veleno utilizzato.
Si sta anche cercando di rimuovere il cereale dal terrno, coperto da una sostanza verde. Un campione peraltro era già stato inviato all’istituto zooprofilattico per individuare il veleno utilizzato. Inoltre si sta provvedendo a raccogliere le carcasse degli animali – e tra questi nutrie, lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi, anatre – che andranno poi smaltite.
Il luogo si trova poco distante dalla Palude del Busatello, Zona di Protezione Speciale e Sic (Sito d’Importanza Comunitaria), frequentata da numerosi animali selvatici.
Una nota della Provincia di Verona precisa che si che il veleno ingerito da diversi animali possa entrare nella catena alimentare dei predatori, tra i quali i rapaci. “Ho coinvolto anche il servizio veterinario dell’Ulss 9 Scaligera per valutare se sia necessario adottare ulteriori provvedimenti per la tutela della salute anche delle persone” ha dichiarato la comandante della Polizia provinciale, Anna Maggio.
“E’ un atto grave – ha aggiunto il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto –. Un grazie a tutti i volontari che si stanno prestando a ripulire questo scempio e mettere in sicurezza l’area”.
La prima segnalazione è stata fatta dal presidente dell’ambito di caccia, Corrado Pasini, e il lavoro di analisi, ricerca e smaltimento è iniziato nel pomeriggio di ieri, fino all’arrivo del buio. Si teme che il veleno ingerito da diversi animali possa entrare nella catena alimentare dei predatori, tra i quali i rapaci.