27 Maggio 2015 - 9.04

VENETO – Bufera su un altro candidato della Moretti, dopo i ‘culattoni’ arriva il post sessista

Man using smart phone

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Ancora una polemica e ancora fuoco incrociato su Alessandra Moretti e le sue liste. Questa volta non è la candidata del PD ma Bortolino ‘Bobo’ Sartore, autonomista che la sostiene a finire sotto i riflettori. Autogol perché la frase scritta su Facebook dal sostenitore di Ladylike, stride pesantemente con quella che vorrebbe essere la linea libertaria di un partito che accusa di razzismo, sessismo e populismo gli avversari (Lega e Movimento 5 Stelle in primis).
L’EPISODIO.
Bortolino Sartore, candidato nelle liste che sostengono la Moretti, ha scritto un post sulla bacheca di Facebook di Ilaria Brunelli, candidata venetista che sostiene Zaia: «Qualche politico dovrebbe smettere di candidarsi, e stare a casa a fare qualche figlio». Scattano immediatamente le proteste.
Brunelli ha risposto subito: «Quando ho letto questa frase mi si è arrotolato lo stomaco. Caro Bobo, magari a suo tempo un figlio con la persona giusta lo farò: intanto mi impegno perché possa venire al mondo in un Veneto già indipendente e libero». Interviene anche Roberto Ciambetti, candidato leghista che solidarizza con la Brunetti accusando Sartore non solo per i contenuti del messaggio ma anche sulla sintassi e rileva come sarà difficile per Alessandra Moretti smarcarsi da ‘questo signore’. Qualche giorno fa è esplosa la polemica per un altro candidato morettiano, Santino Bozza, sostenitore di Ladylike per la lista “Uniti per il Progetto Veneto autonomo’. Ex consigliere regionale del Veneto, Bozza è noto alle cronache per le sue uscite omofobe verso la comunità gay: “Da noi in Veneto si chiamano culattoni” aveva affermato nel 2012 ai microfoni della trasmissione radiofonica la Zanzara. “Non conosco la parola gay, io li chiamo culattoni. Gay è in inglese, io non conosco l’inglese. Qui in Veneto li chiamiamo culattoni. A me i gay non piacciono, se me li trovo vicino mi stacco di qualche metro. Sono diversi. Purtroppo esistono, sono malati, sbullonati”.

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