26 Giugno 2024 - 17.29

VENETO – Cameriera ruba dai 100 ai 150 euro al giorno nel bar in cui lavora: maxi richiesta di risarcimento dei proprietari

I proprietari di un noto bar del centro di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, hanno richiesto un risarcimento di oltre 300mila euro all’ex dipendente accusata di furto aggravato. La vicenda, riportata dal Gazzettino, risale allo scorso anno, e nei prossimi giorni è attesa la chiusura delle indagini giudiziarie.

L’ex dipendente, una cameriera, è stata smascherata dai Carabinieri di San Donà, che l’hanno colta in flagrante mentre sottraeva denaro dalla cassa. L’indagine è partita dopo che i titolari dell’esercizio, aperto da circa dieci anni a pochi passi da Piazza Indipendenza, avevano notato un calo significativo degli incassi.

Con la collaborazione dei Carabinieri, sono state installate telecamere nascoste che hanno permesso di cogliere la barista in flagrante. Alcuni clienti fidati hanno pagato con banconote precedentemente fotocopiate dai titolari. I militari sono intervenuti poco dopo l’inizio del turno della dipendente, trovandola in possesso di circa 50 euro appena trafugati dalla cassa.

Secondo una perizia dei gestori, la barista sottraeva quotidianamente circa 100-150 euro. La situazione è emersa dopo un intervento della Guardia di Finanza, che aveva sanzionato il bar per la mancata emissione di uno scontrino, primo segnale di allarme.

I proprietari hanno presentato una querela per furto aggravato e, dopo la sostituzione della dipendente, gli incassi del bar sono tornati a livelli normali. A breve è previsto l’avvio del procedimento penale. I proprietari richiedono un risarcimento di 300 mila euro.

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