Caso di malaria in Veneto – Sospiro di sollievo: il caso è importato. Il paziente era stato in area a rischio e non l’aveva dichiarato
Aggiornamento ore 12
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 9 Scaligera ha completato un’approfondita analisi epidemiologica, dalla quale sono emersi elementi determinanti per escludere la possibilità che si tratti di un caso autoctono. A seguito di verifiche incrociate con l’USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) è emerso, infatti, un recente viaggio all’estero in area endemica per malaria – inizialmente non dichiarato – che consente di classificare il caso come importato.
Non si tratta pertanto di caso di malaria autoctono ma di importazione.
Lo comunica la Direzione Prevenzione della Regione Veneto.
“L’indagine – precisano in Regione – è stata condotta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 9 in stretta sinergia con la Direzione Prevenzione e con l’Istituto Superiore di Sanità. Il sistema di sorveglianza regionale ha permesso di attivare immediatamente tutte le azioni di verifica e predisporre gli interventi necessari nell’eventualità che il caso fosse stato autoctono:
● l’approfondimento epidemiologico da parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica,
● la valutazione entomologica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per individuare l’eventuale presenza della zanzara responsabile della trasmissione della malaria (Anopheles),
● la sorveglianza sanitaria di altri soggetti esposti per individuare eventuali altri casi,
● la comunicazione tempestiva con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità,
● la comunicazione tempestiva con la popolazione,
● la valutazione preventiva per l’attuazione di interventi di disinfestazione larvicida e adulticida.
L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, nell’ambito della sorveglianza regionale routinaria per le malattie trasmesse da vettore, ricerca la presenza di Zanzara Anopheles attraverso le trappole dislocate nel territorio regionale con immediata possibilità di verifica nelle aree coinvolte.
Tale sistema, in analogia con la sorveglianza delle arbovirosi, ha permesso durante la stagione corrente di identificare numerosi casi di malattia infettiva di importazione trasmesse da vettori, riducendo in modo sostanziale i rischi di trasmissione autoctona di questi patogeni”.
****
Non è passato inosservato il commento su X del virologo, immunologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni dopo che la Direzione Prevenzione della Regione Veneto ha diffuso un comunicato in cui rende noto che è stato diagnosticato dall’Azienda Ospedaliera di Verona un caso di malaria autoctona in una persona senza storia di viaggi recenti in paesi in cui la malattia è endemica. Burioni scrive “Se questo è confermato è un guaio che neanche vi immaginate. Altroché dengue”. Allarme che, leggendo la nota della Direzione, sarebbe confermato poiché viene specificato che la malaria si trasmette tramite contatto con sangue infetto o puntura di zanzare infette che (teoricamente) non sono presenti nel nostro territorio. Da qui le misure di sorveglianza attivate dalla Regione. Ecco la nota della Direzione Prevenzione della Regione Veneto.
ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
“La malaria – comunicano i tecnici regionali – è una malattia infettiva che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita (Plasmodium). La malattia si manifesta con febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. La malaria è una malattia trattabile e può essere curata efficacemente se diagnosticata e trattata tempestivamente, riducendo così il rischio di complicazioni gravi.
È importante sottolineare che la malaria non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, saliva, o rapporti sessuali, ma esclusivamente attraverso il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette.
Il tipo di zanzare in grado di trasmettere questo parassita non risulta ad oggi presente nel nostro territorio. In Italia, la malaria è stata eradicata ufficialmente negli anni ‘70 grazie a campagne di bonifica e di controllo delle zanzare, oltre all’uso di farmaci specifici. In Veneto tutti i casi di malaria registrati ogni anno riguardano persone che hanno contratto la malattia in Paesi endemici”.
La Regione del Veneto in stretta collaborazione con l’ULSS 9 e con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, appena ricevuta comunicazione del caso, ha attivato tempestivamente le misure di sorveglianza previste:
● approfondimento dell’indagine epidemiologica sul caso
● indagine sul campo con cattura e analisi dei vettori locali
● misure di sorveglianza sanitaria rivolte agli altri soggetti nei luoghi di possibile esposizione
● attività di disinfestazione preventiva nell’area da effettuare in base agli esiti controlli effettuati.