VENETO – Colf e badanti: la Finanza ne trova 152 irregolari
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno, nell’ambito delle iniziative assunte a garanzia dell’equità fiscale, a partire dallo scorso mese di luglio, ha sviluppato, sulla scorta di elementi acquisiti dall’INPS (con il quale la Guardia di Finanza ha stipulato un protocollo d’intesa a livello nazionale, che ha come “focal point” il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo), una mirata analisi di rischio, che ha consentito di individuare numerose posizioni riferite a lavoratori domestici, in regola con il rapporto di collaborazione e con il versamento delle ritenute previdenziali, ma inadempienti sotto il profilo della presentazione delle dichiarazioni fiscali ai fini IRPEF per le annualità che vanno dal 2017 al 2021.
Per tale tipologia di lavoratori, la normativa fiscale prevede che, al superamento di determinate soglie di reddito (€ 8.000 fino al 2021, € 8.176 euro dal 2022), il contribuente debba presentare la dichiarazione annuale, utilizzando il modello 730 o il modello Unico, potendola omettere al di sotto di tali soglie.
Il monitoraggio svolto in provincia di Belluno ha permesso di individuare circa 3.700 posizioni, avviando immediatamente i controlli fiscali nel corso di quelli risultanti via via con più elevati profili di rischio. Nel corso di 6 mesi (settembre 2023 – febbraio 2024), sono stati attenzionati 152 collaboratori domestici, per alcuni dei quali (128, pari all’84% del totale) è stata rilevata persino l’omessa presentazione della dichiarazione (circostanza che li fa rientrare nella categoria dei cosiddetti “evasori totali”), per una base imponibile complessiva sottratta a tassazione di oltre 5 milioni di euro.
Il profilo reddituale degli interessati è stato ricostruito attraverso la documentazione detenuta dall’INPS, grazie al fatto che, nella maggioranza dei casi, i datori di lavoro avevano inserito tutti i dati previsti (periodi di assunzione, ore lavorate, tariffe orarie, contributi versati, date di versamento, trimestri di riferimento).
I controlli svolti finora hanno riguardato solamente una percentuale minoritaria dei potenziali evasori individuati: l’attività delle Fiamme Gialle di Belluno potrà proseguire, anche in aderenza alle più recenti linee di indirizzo date dall’Autorità di governo, per completare l’azione di contrasto all’evasione in questo settore che rappresenta una componente estremamente significativa dell’economia sommersa a livello nazionale.
L’economia sommersa e l’evasione alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini onesti: in tale contesto, l’operato della Guardia di Finanza mira a garantire un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità di ognuno e a tutelare i molti che, anche nella stessa categoria, rispettano le regole e le normative in vigore.
In tale contesto, la sinergia tra la Guardia di Finanza e l’INPS rappresenta un importante esempio di collaborazione interistituzionale, finalizzata a tutelare gli interessi dello Stato e dei cittadini, attraverso la condivisione di competenze, risorse e strumenti di investigazione.