VENETO – Donazzan: “Stabilizzare i precari per migliorare la scuola”
“La riforma dell’istruzione ipotizzata dal governo Renzi fa acqua a partire dalla denominazione perché se verranno attuati i provvedimenti oggetto di discussione in Commissione parlamentare, di ‘buona scuola’ in futuro se ne vedrà poca” ha dichiarato l’assessore all’Istruzione della Regione del Veneto, Elena Donazzan, commentando la riforma della scuola pensata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
“Le recenti parole di Renzi e Giannini, di appartenenza Pd, mi appaiono improvvide e temo che l’esecutivo non sia a conoscenza dello stato di salute della scuola italiana che non va stravolta ma semmai ‘aggiustata’. Credo anche che stia sbagliando i modi attraverso cui porre in essere il cambiamento che auspica, modi autoritari che lasciano poco spazio al confronto.
Per migliorare la qualità del sistema dell’istruzione e della ricerca – ha continuato – occorre prima di tutto stabilizzare i precari che da anni lavorano tra molteplici difficoltà”.
“Il Ddl di Renzi – ha osservato l’assessore veneto all’Istruzione – andrebbe inoltre a smantellare lo stato giuridico e retributivo dei docenti: nuovi assunti con contratti triennali o di ruolo poco cambia.
Si pensi agli ipotetici interventi sulle graduatorie che costringerebbero i docenti a massicci spostamenti fra province per poter adempiere al loro dovere: una cosa da scongiurare perché attorno al lavoratore c’è la famiglia che non va messa in difficoltà. Anche la mancata riconferma dei docenti nominati di seconda e terza fascia d’istituto che da anni già lavorano nel comparto scuola sarebbe un errore perché così il sistema diventerebbe più instabile”.
“Sarebbe alquanto ingiusto che migliaia e migliaia di insegnanti professionalmente qualificati venissero estromessi dal loro lavoro. Sarebbe altresì giusto che il dirigente scolastico, con il principio dell’autonomia, sia messo nelle condizioni di scegliere i migliori docenti attingendo a delle graduatorie regionali. Le scuole devono essere il cuore pulsante della conoscenza, il luogo dove i nostri ragazzi gettano le basi per il loro futuro, per divenire in primis uomini e donne. È quindi necessario che chi contribuisce all’istruzione degli alunni, docenti e non solo, lavori in un luogo dove le decisioni vengono prese collegialmente”.
“La riforma – ha aggiunto Donazzan – manca completamente di quel potenziamento delle materie tecnico professionali e laboratoriali necessarie agli istituti tecnici e professionali per rispondere adeguatamente alle richieste del mondo del lavoro. In aggiunta sono penalizzate pure le scuole paritarie che in Veneto valgono molto e in numeri significano 84 milioni per la formazione professionale, 21 per le scuole materne, 21 per gli asili e circa 10 milioni per le paritarie”.
“Qual è la posizione del Partito Democratico veneto su precari e paritarie? – ha concluso – Mi auguro infine che venga cancellata la legge Fornero sulle pensioni per dare una soluzione anche ai lavoratori della scuola coinvolti dalla quota 96”.