VENETO – Donne annegate: si indaga per istigazione al suicidio nel caso della 40enne morta nel Po
ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
La Procura della Repubblica di Rovigo sta indagando sulla morte di due donne, entrambe annegate la scorsa settimana, una nel fiume Po e l’altra in un laghetto per la pesca sportiva nel padovano. Sono stati aperti due fascicoli “paralleli” su queste vicende, entrambi con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
Tuttavia, le circostanze che circondano i due episodi sono diverse: per uno dei casi sembra probabile che si tratti di un gesto estremo, potenzialmente legato a responsabilità di altre persone. Nel secondo caso, invece, le condizioni finora hanno fatto propendere più per un incidente piuttosto che per una morte volontaria.
ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
C’è il sospetto di un suicidio causato da una truffa subita da ignoti all’origine del suicidio di una donna, A.L, di 40 anni, trovata morta lungo il fiume Po nel comune di Crispino (Rovigo), domenica scorsa.
Un fascicolo di indagine con l’ipotesi di istigazione al suicidio è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Rovigo. Sarebbe stata vittima di una truffa.
L’allontanamento volontario della donna, di origine congolese e residente a Cerea (Verona), era stato denunciato dal marito il 14 ottobre scorso; il 15 ottobre erano stati rinvenuti alcuni suoi effetti personali nell’area golenale di Occhiobello (Rovigo).
Il 28 ottobre prossimo – comunica la Procuratrice capo Manuela Fasolato – verrà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia, al fine di accertare la causa e l’ora del decesso.
Le indagini sono state delegate ai Carabinieri di Occhiobello e Cerea (Rovigo) per approfondire le ragioni del decesso. ANSA VENETO