Veneto – Doppio accoltellamento in discoteca: arrestati due stranieri, uno dormiva con coltello sotto il cuscino

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La Squadra Mobile della Questura di Padova ha arrestato due cittadini albanesi di 22 e 34 anni, ritenuti responsabili del brutale accoltellamento avvenuto nella notte del 31 marzo scorso all’interno della discoteca Utopia, in città. L’accusa è tentato omicidio in concorso.
Nell’aggressione erano rimasti feriti in modo grave un 24enne russo e un 30enne moldavo, quest’ultimo sottoposto a un delicato intervento chirurgico con l’asportazione di un rene e parte del colon.
Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato disposto dalla Procura di Padova, mentre il questore Marco Odorisio aveva già adottato un provvedimento di sospensione dell’attività del locale per 120 giorni all’indomani del fatto.
Secondo le indagini, l’aggressione sarebbe nata per motivi passionali: uno dei due albanesi avrebbe reagito violentemente dopo aver visto il 30enne moldavo intrattenersi con la propria fidanzata. Da lì è scaturita la violenza cieca: la vittima è stata picchiata, accoltellata e colpita alla testa con calci mentre era già a terra. L’amico russo, intervenuto per difenderlo, ha subito la stessa sorte.
Gli investigatori padovani sono riusciti a rintracciare uno dei due presunti aggressori a Mogliano Veneto, nascosto in casa della fidanzata, mentre si preparava a fuggire dall’Italia. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno trovato i vestiti indossati la notte dell’accoltellamento, un pugnale lungo 22 centimetri nascosto nel cuscino su cui dormiva, e un cacciavite nelle tasche del giubbotto.
Poco dopo è stato individuato anche il complice, anch’egli rifugiatosi da una donna. Nella sua disponibilità sono stati sequestrati 2.000 euro in contanti, sostanze stupefacenti e gli abiti indossati durante l’aggressione.
“È stato importante e fondamentale contestualizzare rapidamente il grave fatto di sangue avvenuto tra la gente, rintracciando i due presunti aggressori per probabili motivi passionali”, ha commentato il questore Odorisio. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda e accertare eventuali ulteriori responsabilità.