27 Marzo 2025 - 11.27

Veneto e Trentino – Scoperto emporio con migliaia di prodotti griffati falsi (Dior, Gucci, Chanel…). Maxi sequestro della Finanza, denunciati due cinesi

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Al termine di un’operazione mirata al controllo della sicurezza dei prodotti, alla tutela del made in Italy e al contrasto della contraffazione, i finanzieri del Gruppo Trento hanno sequestrato oltre 9.000 capi di abbigliamento e accessori contraffatti, recanti i marchi di prestigiose griffe internazionali.

Il primo intervento è avvenuto presso un emporio di Trento, dove le Fiamme Gialle hanno trovato circa cinquanta articoli tra foulard, cappellini e magliette con marchi (Louis Vuitton, Burberry, Gucci) che presentavano evidenti segni di falsificazione. Dopo aver sequestrato la merce, i finanzieri hanno avviato un’indagine per tracciare la filiera della contraffazione e identificare altre violazioni.

L’analisi della documentazione e delle etichette ha portato gli investigatori a un grossista di Padova, che aveva rifornito l’emporio con merce falsa. Nel capannone di Padova, sono stati sequestrati oltre 9.100 accessori contraffatti, tra cui foulard, sciarpe, guanti, borse e t-shirt con i loghi di marchi come Louis Vuitton, Gucci, Versace, Fendi, Burberry, Dior e Chanel.

In collaborazione con i colleghi del Gruppo Padova, i finanzieri hanno anche verificato la posizione dei lavoratori nel deposito, scoprendo che su cinque impiegati, tre erano “in nero”. L’Ispettorato del Lavoro di Padova è stato coinvolto per la sospensione dell’attività commerciale, in quanto la percentuale di lavoratori non regolari superava il 10%.

Al termine dell’indagine, i due rappresentanti legali delle società coinvolte, entrambi di etnia cinese, sono stati denunciati alle Procure della Repubblica di Trento e Padova per violazione degli articoli 474 (commercio di prodotti con segni falsi) e 648 (ricettazione) del codice penale.

L’operazione rientra nell’attività della Guardia di Finanza per contrastare la commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri, al fine di tutelare la salute dei consumatori e garantire il corretto funzionamento del mercato. Il procedimento è in fase di indagini preliminari, e gli indagati devono considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva.

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