Veneto – Emergenza lupo, Donazzan scrive all’Ispra: “Intervenire subito per salvaguardare cittadini ed economia montana”
Bruxelles, 19 settembre 2024 – “Il lupo rappresenta un vero e proprio flagello per i Comuni montani e non possiamo permetterci di rimanere inerti di fronte agli scempi che il predatore provoca quotidianamente. Non voglio aspettare il primo bambino sbranato dal lupo per fare in modo che si comprenda che tutte le misure di contenimento sono inutili e che l’unica strada è quella dell’abbattimento. Un parere condiviso da moltissimi cittadini, che chiedono a gran voce che le loro istanze vengano ascoltate, esasperati da questa insostenibile situazione di fortissimo disagio e crescente pericolo per l’intero ecosistema montano”.
È la chiara posizione che la parlamentare europea di Fratelli d’Italia Elena Donazzan ha espresso in una lettera inviata alla direzione generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale allo scopo di intavolare un confronto urgente e costruttivo per mitigare la presenza problematica dei lupi in provincia di Vicenza, in particolare sull’Altopiano di Asiago.
Animali vittime di predazioni, con perdite rilevanti per allevatori, operatori economici e famiglie, ma anche un incrementale aumento del pericolo rispetto alla sicurezza stradale e all’incolumità dei cittadini. I numeri parlano chiaro: in Veneto sono state attestate 989 predazioni nel 2021 e 823 nel 2022 e il lupo è ormai diffuso in oltre il 20% del territorio regionale. Secondo i dati di luglio 2024, nel territorio della provincia di Vicenza sono presenti 80 lupi e, nell’arco di un anno, sono più che raddoppiate le predazioni di animali da allevamento: dalle 27 del primo semestre del 2023 alle 60 dei primi sei mesi del 2024.
“Per gli allevatori ogni predazione del lupo rappresenta un ingente danno economico diretto per
l’uccisione del capo di bestiame e comporta anche danni indiretti, tra i quali il danneggiamento
di recinti e di altre infrastrutture oppure danni ad altri animali”, afferma Donazzan.
Che spiega: “Ad oggi le misure di contenimento indicate dalla normativa europea non hanno sortito gli effetti desiderati, anzi si sono dimostrate perlopiù inefficaci di fronte all’azione predatoria del lupo. La rapida proliferazione del grande carnivoro e la carenza di mezzi efficienti per la difesa degli allevamenti hanno creato una situazione di forte stress e disagio per i residenti nei Comuni interessati dalle predazioni – continua l’eurodeputata di Fdi – inoltre sempre più frequenti sono gli avvistamenti di lupi in zone urbane e vi sono già stati attacchi a danno di animali domestici”.
Per Donazzan, si legge nella sua missiva inviata all’Ispra, “occorre agire al fine di salvaguardare l’incolumità di tutti i cittadini e di non dover essere costretti ad abbandonare la zootecnia di montagna, che garantisce prodotti di qualità, la valorizzazione della biodiversità e un indotto turistico importante. Nella piena consapevolezza – prosegue – che la montagna è un ecosistema fragile e l’attività socioeconomica è fondamentale sia per la sopravvivenza degli insediamenti umani, sia in ottica di tutela e presidio del territorio montano, anche in relazione ai rischi connessi al dissesto idrogeologico”.
Poi l’appello finale di Donazzan, già attivatasi per sottoporre al Parlamento europeo una soluzione normativa: “Urge un intervento concreto delle istituzioni per limitare la presenza del lupo ed evitare esiti drammatici ai danni della popolazione. Personalmente – fa sapere – in qualità di parlamentare europeo mi sono interessata a tale problematica e mi sono attivata per il declassamento nella Direttiva Habitat (92/43/CEE) della specie canis lupus da particolarmente protetta ad un livello inferiore”, conclude.