VENETO – Ennesima maxi truffa sul Bonus facciate: sequestrati 8,8 milioni di euro
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia hanno attuato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza dell’importo totale di 8.802.525,39 euro, emesso dalla Procura della Repubblica di Venezia. Questa azione mira a garantire la tutela di crediti fiscali, denaro e beni riconducibili a una società edilizia della provincia, al suo legale rappresentante e al responsabile commerciale, tutti oggetto di indagine per presunti profitti illeciti. Si ritiene che abbiano ottenuto tali profitti mediante la creazione, la cessione e la compensazione indebita di crediti fiscali ritenuti non esistenti, anche mediante l’emissione di fatture con circostanze non veritiere.
Le indagini condotte dal Comando Provinciale di Venezia hanno incluso riscontri diretti, raccolta di documentazione, anche bancaria, e segnalazioni da parte di singoli condòmini. Queste prove suggeriscono che le agevolazioni fiscali, ottenute attraverso il “bonus facciate”, siano state basate su documenti che attestavano lavori mai realizzati o, in alcuni casi, incompleti.
Il sequestro ha coinvolto crediti d’imposta non ancora ceduti o compensati, per un valore di circa 6,3 milioni di euro, un furgone del valore di 28.000 euro, disponibilità finanziarie di circa 330.000 euro, quote societarie del valore di circa 200.000 euro e sei immobili, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, situati nelle province di Venezia e Belluno. I sequestri sono stati ratificati dal Giudice per le Indagini Preliminari di Venezia.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia hanno attuato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza dell’importo totale di 8.802.525,39 euro, emesso dalla Procura della Repubblica di Venezia. Questa azione mira a garantire la tutela di crediti fiscali, denaro e beni riconducibili a una società edilizia della provincia, al suo legale rappresentante e al responsabile commerciale, tutti oggetto di indagine per presunti profitti illeciti. Si ritiene che abbiano ottenuto tali profitti mediante la creazione, la cessione e la compensazione indebita di crediti fiscali ritenuti non esistenti, anche mediante l’emissione di fatture con circostanze non veritiere.
Le indagini condotte dal Comando Provinciale di Venezia hanno incluso riscontri diretti, raccolta di documentazione, anche bancaria, e segnalazioni da parte di singoli condòmini. Queste prove suggeriscono che le agevolazioni fiscali, ottenute attraverso il “bonus facciate”, siano state basate su documenti che attestavano lavori mai realizzati o, in alcuni casi, incompleti.
Il sequestro ha coinvolto crediti d’imposta non ancora ceduti o compensati, per un valore di circa 6,3 milioni di euro, un furgone del valore di 28.000 euro, disponibilità finanziarie di circa 330.000 euro, quote societarie del valore di circa 200.000 euro e sei immobili, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, situati nelle province di Venezia e Belluno. I sequestri sono stati ratificati dal Giudice per le Indagini Preliminari di Venezia.