20 Marzo 2024 - 10.30

VENETO – Falsi cartellini CE: sequestrati 46 mila prodotti

Nell’ultimo mese i militari del Comando Provinciale di Padova hanno intensificato i controlli volti al contrasto della contraffazione e dell’abusivismo commerciale. Gli interventi hanno permesso di sequestrare oltre 46.000 prodotti con apposizione della marcatura CE ritenuta mendace o carenti delle informazioni obbligatorie poste a tutela del consumatore.

Le operazioni, condotte dai Baschi Verdi del Gruppo di Padova e da militari della Compagnia di Piove di Sacco, sono scaturite da autonome attività info-investigative, che hanno permesso di individuare due esercizi commerciali dediti alla vendita di giocattoli, costumi in maschera e accessori recanti il marchio CE.

Nel Comune di Milano, con il coordinamento del IV Dipartimento della Procura di Milano è stato eseguito un sequestro di 41.000 prodotti di diversa tipologia (giocattoli, costumi di carnevale, batterie e puntatori laser) tutti con marchio CE ritenuto mendace, in assenza di documentazione tecnica rilasciata a seguito di specifici test di laboratorio. Tale merce deve sempre soddisfare il prioritario requisito della sicurezza, condizione che in Italia e in Europa è garantita dalla marcatura CE, di norma applicata dal fabbricante o dall’importatore dell’Unione europea per attestare la conformità degli articoli a specifici requisiti posti a tutela della sicurezza e della salute del cliente, soprattutto se destinati ad un pubblico di minore età. Inoltre, è obbligatorio riportare sugli articoli in commercio le informazioni relative alla valutazione e prevenzione dei rischi derivanti dal normale uso, i materiali utilizzati ovvero il nome o la ragione sociale dell’importatore, del fabbricante o del responsabile dell’immissione in consumo.

Nel corso di un altro intervento, presso un esercente della provincia di Padova, sono stati rinvenuti altri 5.700 prodotti circa, tra cui maschere e costumi di carnevale, decorazioni di San Valentino, accessori di abbigliamento e articoli casalinghi, sottoposti a sequestro amministrativo per mancanza di apposito cartellino/etichetta in lingua italiana e, quindi, degli avvisi minimi previsti dalla disciplina di settore in materia di informazioni al consumatore.

Fermo restando che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, il titolare della ditta individuale ubicata a Milano è stato denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo lombardo per i reati di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti con segni mendaci, mentre il commerciante della provincia di Padova, che poneva in vendita prodotti privi delle informazioni minime destinate ai consumatori, è stato segnalato alla locale Camera di Commercio per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.

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