15 Aprile 2025 - 17.08

Veneto – Fuma una canna e fa un incidente (senza colpa) tre giorni dopo: patente ritirata

È uno dei primi casi nella Marca con la nuova norma del Codice della Strada. L’avvocato del 35enne: «Ricorreremo per incostituzionalità»

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Ha fumato uno spinello la domenica, in un contesto ricreativo, ma tre giorni dopo – a seguito di un lieve incidente stradale in cui non ha colpa – risulta positivo alla marijuana. Per un 35enne di Treviso è scattata la sospensione della patente per un anno, in applicazione del nuovo articolo 187 del Codice della Strada, riformato per iniziativa del ministro dei Trasporti Matteo Salvini. La notizia è riportata dal Corriere del Veneto.

La nuova norma prevede infatti il ritiro della patente, fino a un massimo di tre anni, anche quando le sostanze stupefacenti non influiscono più sull’idoneità alla guida, ma sono comunque rilevabili nell’organismo anche a distanza di giorni.

L’incidente

L’episodio risale al 18 febbraio scorso. L’uomo stava percorrendo la Pontebbana, a Villorba, rispettando i limiti di velocità, quando un’altra auto è uscita da una laterale senza dare precedenza. L’impatto è stato inevitabile, ma di lieve entità. Nessun ferito, solo danni ai veicoli. I due automobilisti, non trovando un accordo sulla dinamica, hanno chiamato i carabinieri, che hanno effettuato i rilievi e disposto accertamenti medici per entrambi, comprensivi di test antidroga.

Il 35enne, certo della propria lucidità, si è sottoposto ai test senza esitazioni. Tuttavia, il 30 marzo – quasi due settimane dopo – riceve l’esito: positivo alla marijuana. E immediatamente scatta anche la notifica della sospensione della patente per dodici mesi.

Il ricorso

Il suo legale, l’avvocato Fabio Amadio, ha annunciato un ricorso con eccezione di incostituzionalità:
«Una cosa è punire giustamente chi guida sotto l’effetto di droghe, mettendo in pericolo sé stesso e gli altri. Un’altra è colpire chi ha assunto sostanze giorni prima, senza essere alterato durante la guida. Il consumo personale non è un reato. E in questo caso viene a mancare il nesso causa-effetto tra assunzione e pericolosità».

Amadio contesta anche l’assenza di soglie precise per le sostanze, a differenza dell’alcol:
«Non esiste un limite tabellare per la cannabis, e in molti casi – anche per l’uso di farmaci prescritti – si possono verificare falsi positivi che intasano la giustizia».

Il dibattito giuridico

Si tratta di uno dei primi casi nella provincia di Treviso legati all’applicazione delle nuove disposizioni. Una questione destinata a far discutere, anche per l’impatto su centinaia di cittadini potenzialmente esposti al rischio di sanzioni severe nonostante l’assenza di alterazione psicofisica.

Nel frattempo, il 35enne si è visto privare del diritto di guidare e dovrà affrontare un lungo iter giudiziario per cercare di ottenere giustizia.

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