Veneto – Bimbo di 5 mesi seviziato dal padre: potrebbe esserci movente economico
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Resta da chiarire il movente del presunto caso di maltrattamenti su un neonato, anche se per ora gli inquirenti ipotizzano ragioni economiche. Una delle ipotesi è che l’obiettivo fosse una richiesta di risarcimento danni da parte del padre, giostraio originario della Bassa Padovana. Per fare luce sulla vicenda, il pubblico ministero Giorgio Falcone ha disposto un incidente probatorio, che include una perizia medico-legale. Nel frattempo, emerge da fonti di Camisano Vicentino che i Servizi sociali avevano iniziato un monitoraggio della giovane famiglia, residente in paese da poco e in apparente difficoltà, sebbene non fossero mai stati rilevati segnali di maltrattamento sui figli. Inoltre, non risultano richieste di aiuti a lungo termine presso il Comune.
Una volta dimesso dall’ospedale, dove dovrà restare per almeno altri dieci giorni per completare la terapia con l’ossigeno, il neonato sarà trasferito in una struttura protetta insieme alla madre e al fratellino.
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Il bambino di 5 mesi, vittima di presunti maltrattamenti, rimane ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova. Secondo quanto emerso, il piccolo ha subito sevizie e traumi che si sospetta siano stati causati dal padre, un giovane di 22 anni, arrestato dalla polizia sabato scorso. Oltre a presentare ferite al cavo orale, che hanno compromesso la sua capacità di nutrirsi, il bambino riporta anche lesioni a organi interni, ritenute compatibili con percosse subite in ambito familiare.
La madre del piccolo, che ha dichiarato di non essere a conoscenza delle violenze del padre, continua a visitare ogni giorno il figlio. Il bimbo era stato ricoverato inizialmente nell’ospedale di Vicenza durante l’estate, poiché la famiglia risiede in quella provincia, ed è stato trasferito a Padova circa dieci giorni fa. La madre ha ripetuto ai medici: “Non ho fatto niente, io non gli ho fatto niente”, ma restano dubbi su come non abbia percepito la gravità delle condizioni del figlio.