Veneto – In 5 anni morte 4000 aziende. Cresce l’export

In 5 anni perse quasi 4.000 aziende manifatturiere in Veneto, ma l’export vola: +22,5%
ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
VENEZIA – Il comparto manifatturiero artigiano veneto è in affanno: dal 2019 al 2024 ha perso 3.919 imprese, pari a un calo del 13,2%. È quanto emerge da un’analisi di Confartigianato Imprese Veneto, che denuncia una crisi non solo numerica ma anche culturale e sociale, aggravata da burocrazia, costi energetici e difficoltà nel reperire personale qualificato.
Nel pre-Covid le imprese artigiane manifatturiere in Veneto erano 29.684, ma nel 2023 si erano già ridotte a 26.804. Un’ulteriore flessione del 3,9% ha portato il numero a 25.765 aziende nel 2024, con 1.039 chiusure in un solo anno: in media 2,8 imprese al giorno hanno abbassato le saracinesche. Tra i settori più colpiti, metallurgia (-21,9%), moda (-18,5%) e legno e arredo (-16,7%).
Anche gli addetti all’artigianato segnano un preoccupante -13,6%, mentre nel complesso del manifatturiero veneto si registra un lieve aumento del +1,6%: segno, secondo l’associazione, di una crescente difficoltà nel ricambio generazionale e nella trasmissione delle competenze.
Eppure, in questo scenario a tinte fosche, c’è un dato positivo: l’export cresce del 22,4% rispetto al pre-Covid, raggiungendo un valore di 77,6 miliardi di euro. A trainare la crescita sono comparti come gioielleria e pietre preziose (+73,7%), alimentari e bevande (+41,1%), elettronica e informatica (+33,3%) e occhialeria (+30,4%).
“Le imprese che hanno resistito – commenta Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – sono quelle che hanno saputo evolversi e innovarsi, anche di fronte a difficoltà enormi. Ma la situazione resta complessa e servono interventi concreti per sostenere il settore”.
Il rischio, secondo Confartigianato, è che si perda un patrimonio produttivo che rappresenta non solo un motore economico, ma anche un’identità storica e culturale del Veneto.