4 Novembre 2024 - 9.56

Veneto – In montagna domenica nera: due morti e raffica di interventi

Ecco gli interventi del Soccorso Alpino sulle montagne venete domenica 3 novembre

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Donna precipita e muore

Auronzo di Cadore (BL), 03 – 11 – 24

Verso le 14.20 è scattato l’allarme per un’alpinista precipitata sulla Croda dei Toni, a chiedere aiuto il compagno di cordata rimasto in parete. I due stavano calandosi dalla via Drasch, quando lui, che si trovava più basso, l’ha vista passargli accanto e cadere nel canale sottostante. Sul posto si è portato il Pelikan di Bolzano, ma purtroppo per la donna non c’è stato nulla da fare. La vittima è Giada Rosson, 41 anni impiegata Luxottica residente ad Agordo. Una volta constatato il decesso, l’eliambulanza ha elitrasportato personale del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza, per portare avanti le operazioni del recupero della salma, accompagnata a valle e affidata al carro funebre.

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Precipita e muore

Attorno alle 13.20 la Centrale del 118 è stata attivata da un gruppo di persone che, dalla cima principale degli Sfornioi dove si trovavano, avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore arisaliro a coordinate indicative ha effettuato una rotazione senza esito, per poi far sbarcare il tecnico di elisoccorso dai testimoni. Ricevute indicazioni più precise sulla provenienza delle urla, l’eliambulanza è tornata in ricognizione e ha individuato un corpo esanime all’interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima. Per primo è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa, che ha solamente potuto constatare il decesso dell’uomo, Damiano Sacchet, 31 anni infermiere residente a Longarone. Ricomposta, la salma è stata imbarellata e calata assieme alla dottoressa per una quindicina di metri, fino a un punto maggiormente accessibile per il recupero, avvenuto sempre con il verricello, per essere poi trasportata a valle e affidata ai Carabinieri. Al momento della caduta, l’uomo doveva trovarsi sulla cima o in fase di discesa dalla normale.

Alpinista senza imbrago

Questa mattina poco prima delle 11, senza imbrago, con scarpe da ginnastica e ramponcini, un escursionista è arrivato sul tratto verticale della Ferrata Lipella che conduce allo spallone, trovandolo ricoperto da una lingua di ghiaccio e, non potendo più rischiare di muoversi, ha contattato il 118. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in direzione della Ferrata di Rozes e con un verricello di 30 metri ha sbarcato in parete il tecnico di elisoccorso, poco sopra il punto dove si trovava bloccato il trentenne di San Giovanni di Fassa (TN). Il soccorritore è sceso da lui e lo ha velocemente vincolato con una corda, temendo potesse scivolare nel vuoto, per poi prepararlo per il recupero ed essere subito issato a bordo con lui. L’escursionista è stato lasciato al Rifugio Dibona. 

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Due alpinisti in difficoltà

Si è concluso attorno a mezzanotte l’intervento in aiuto di una coppia di alpinisti in difficoltà dal rientro dalla cima del Cridola. I due, una 35enne di Cavalese e un 51enne di Padova, saliti sulla cima dalla parte conosciuta come Via del Triestini, al momento di scendere e percorrere il sentiero del cinquantesimo, si sono trovati sul percorso una corda fissa che risaliva (la traccia corretta) e, pensando di dover invece scendere, hanno cercato percorsi alternativi senza trovarli, finché è sceso il buio e loro non avevano luci. Scattato l’allarme alle 18.20 circa, una squadra ha intuito la loro posizione e li ha raggiunti. La coppia, che aveva cercato riparo dal freddo tra i baranci sotto un tetto di roccia, è stata riaccompagnata a valle

Altri recuperi

Questa mattina alle 11.20 una squadra del Soccorso alpino della Val Biois è intervenuta nella zona di Listolade, a Taibon Agordino, per una escursionista ferita dalla caduta di un sasso. La trentenne di Ferrara, che si trovava sulla vecchia strada che porta a Cencenighe nei pressi della falesia di Mezzocanale, e stata portata in ospedale. È invece appena rientrata la squadra del Soccorso alpino dell’Alpago inviata dal 118 lungo il Sentiero del Pian delle Stelle in Cansiglio, dove una 53enne di Montecchio Maggiore (VI), che si trovava con il marito, messo male un piede aveva riportato un trauma alla gamba. Raggiunta a piedi dai soccorritori, che le hanno immobilizzato la gamba, la donna è stata caricata in barella, trasportata alla jeep e da lì in località Archeton, per essere trasferita sull’ambulanza partita in direzione dell’ospedale di Belluno. 

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