VENETO – Interventi a raffica per il Soccorso alpino
Domenica di grande stress per il Soccorso alpino in tutta la regione Veneto. I volontari sono dovuti intervenire più volte in diverse zone della regione.
Verso le 11.15 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino per intervenire in supporto dell’elisoccorso di Padova, a seguito di un incidente nella falesia Busa dell’Oro sul Monte Altoro. Mentre si trovava alla base della parete con un gruppo di freeclimber, una 36enne di Campodarsego (PD) era infatti inciampata, ruzzolando per alcuni metri lungo il ripido sentiero di accesso alle vie. Individuato il punto, l’elicottero di Padova Emergenza ha sbarcato nel bosco equipe medica e tecnico di elisoccorso con un verricello di 80 metri. Dopo aver valutato le possibili conseguenze della caduta, l’infortuna è stata spostata dai soccorritori in un luogo più agevole per il recupero avvenuto sempre utilizzando il verricello. L’infortunata è stata trasportata all’ospedale di Padova. Erano presenti sette tecnici del Soccorso alpino di Padova.
Alle 12.50 circa la Centrale del 118 di Treviso ha allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, per un escursionista caduto in un tratto non attrezzato della Ferrata dei Sass Brusai sul Monte Grappa. Il 26enne di Santa Maria di Sala (VE), che si trovava con alcuni amici, stava infatti superando un punto senza cavo a valle delle scalette, in località Meatte, quando è scivolato probabilmente a causa del terreno bagnato dalle piogge ed è ruzzolato 7-8 metri nella scarpata verticale, fermandosi contro un faggio. Il ragazzo, che aveva riportato sospetti traumi alla schiena, alle costole e a un braccio, è stato raggiunto dall’equipe medica e dal tecnico di elisoccorso dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, sbarcati nelle vicinanze, e da altri 5 soccorritori. Una volta stabilizzato e imbarellato, data l’impossibilità di un recupero agevole per la fitta vegetazione presente, l’infortunato è stato calato con un paranco e riportato sul sentiero, da dove è stato caricato a bordo con un verricello di 15 metri. L’eliambulanza è poi volata all’ospedale di Treviso.
Attorno alle 15 il Soccorso alpino di Cortina è stato attivato per un escursionista incrodato su una cengia, incapace di muoversi nei pressi di Forcella Lagazuoi. Dopo essere salito con gli impianti, al momento di scendere lungo la pista, il 51enne di San Giovanni di Fassa (TN) ha abbandonato il sentiero numero 402 seguendo una traccia ed è finito tra le rocce, senza potersi più spostare. Una squadra del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cortina si è avvicinata il più possibile in jeep, per poi raggiungere a piedi l’uomo. Dopo averlo dotato di imbrago e averlo assicurato alla corda, i soccorritori lo hanno ricondotto sul prato e al sentiero, per poi tornare al fuoristrada e accompagnarlo a valle.
Verso le 16.20 il Soccorso alpino di Verona è stato attivato, per un ciclista caduto dalla propria mountain bike lungo la Valsorda, in discesa da Incaffi verso Bardolino. Inizialmente i compagni avevano detto che il 47enne di Verona, che si era fatto male a una mano, non era in grado di muoversi. Invece l’infortunato è poi riuscito a raggiungere la strada, dove lo hanno incrociato un soccorritore e i Vigili del fuoco. L’uomo è stato poi affidato all’ambulanza. Fatta rientrare la squadra partita da Verona.
Alle 18.30 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sulle Totti del Falzarego, dove una coppia di alpinisti tedeschi era bloccata in parete. Al momento di calarsi con le doppie, una ventina di metri dopo aver iniziato la discesa, le corde erano infatti rimaste incastrate nella roccia. Una volta individuati, l’uomo e la donna sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 15 metri e trasportati a valle.