VENETO – Lanzarin: “Boschi, fuori i nomi di chi sperpera soldi del sociale!”

LANZARIN: “MINISTRO BOSCHI DICA CHI HA SPRECATO FONDI PER NIDI E VIOLENZA DONNE – ACCUSE GENERICHE PENALIZZANO LE REGIONI CHE INVESTONO”
“Il ministro Boschi indichi con chiarezza e onestà quali sono le Regioni che hanno sprecato i fondi contro la violenza sulle donne o che non hanno speso i soldi per gli asili nido. Non accetto accuse generiche e indistinte sull’inefficienza delle Regioni. I cittadini hanno diritto di sapere chi ha usato correttamente il denaro pubblico o chi no”. L’assessore al sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin mette sotto la lente quanto dichiarato dal ministro per i rapporti con il Parlamento e alle Pari opportunità Elena Boschi alle commissioni Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali della Camera in merito all’inutilizzo dei fondi assegnati alle Regioni per i centri antiviolenza e per i servizi alla prima infanzia. E ribatte, cifre alla mano, documentando quanto ha fatto il Veneto.
Secondo il ministro, un terzo dei 30 milioni messi a disposizione per il contrasto alla violenza di genere sono rimasti inutilizzati. “Significa che nel biennio 2013-2015 – ha affermato ieri Boschi – le Regioni italiane hanno ‘sprecato’ 10 milioni che avrebbero potuto finanziarie centri anti violenza, case di accoglienza o attivare dei servizi per aiutare le donne abusate o rimaste vittima di violenza”. Analogo il ragionamento del ministro sugli asili nido: con la legge di stabilità 2015 il governo ha messo a disposizioni per i servizi per la prima infanzia 100 milioni che le Regioni non hanno speso. “Se ad oggi abbiamo dato 100 milioni e non sono stati spesi – ha aggiunto la rappresentante del governo – è difficile immaginare di mettere nuove risorse”.
“La Regione Veneto ha speso 21 milioni di euro per gli asili nido nel 2015 e ne ha impegnato 18 nel 2016. Se i gestori delle 868 strutture venete lamentano ritardi nei pagamenti è solo perché i fondi dello Stato arrivano in ritardo e rimangono incagliati nelle maglie del patto di stabilità”, ribatte l’assessore Lanzarin. “Quanto ai fondi per i centri antiviolenza – aggiunge – la Regione Veneto è ancora in attesa della quota promessa dei finanziamenti 2016 -17 e, per non interrompere l’attività della rete delle 42 strutture di ascolto e protezione attive nel territorio, ha provveduto ad anticipare con proprio bando l’assegnazione di 800 mila euro di risorse regionali messe a bilancio per il periodo 2016-2018”.
“Condivido con il ministro l’importanza degli asili nido e dei centri antiviolenza – conclude l’assessore – e proprio per questo rivendico il diritto dei veneti ad un’operazione di trasparenza sulla gestione dei fondi pubblici: vogliamo sapere chi ha speso bene i finanziamenti statali e chi no. E chiediamo un logico atto di coerenza: il governo non si nasconda dietro presunte generiche accuse di inefficienza e dica quanto intende stanziare, con la prossima legge di stabilità, per la prima infanzia e per la prevenzione della violenza di genere. Chi ha ben speso e sta investendo anche proprie risorse per i nidi e i centri antiviolenza ha il diritto-dovere di conoscere su quante e quali risorse potrà contare per non interrompere servizi vitali per le famiglie, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la serenità e la vita delle donne”.