VENETO – Le imprese chiedo la realizzazione di 8 opere (fra cui il prolungamento della Valdastico)
Le imprese e le associazioni di categoria del Veneto hanno identificato otto opere urgenti per migliorare la competitività del sistema imprenditoriale regionale. Queste priorità sono state raccolte nel nuovo “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Veneto”, presentato oggi a Verona nel corso di un roadshow organizzato da Unioncamere nazionale attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022.
Le infrastrutture prioritarie individuate includono il potenziamento del nodo portuale e aeroportuale di Venezia, con particolare attenzione alla Zona Logistica Strategica Porto di Venezia-Rodigino; il miglioramento della viabilità nella zona del basso Veneto (SR10, SS309, accessibilità a sud del nodo urbano di Verona); altre tre priorità riguardano le vie di collegamento della regione verso Nord: l’accessibilità al Brennero, il prolungamento della A31 e della A27.
A livello nazionale, il Veneto si conferma come una regione resiliente, capace di sfruttare al meglio i suoi punti di forza: nel 2022 è stata la terza regione italiana per ricchezza prodotta, con un aumento del PIL del +8,4% rispetto al 2019 e un contributo dell’export che ha raggiunto il 45,5%, con un aumento del 26,2% rispetto al 2019, principalmente attraverso il trasporto su strada.
Resta tuttavia un divario infrastrutturale significativo nell’area del Bellunese, un territorio caratterizzato da una geografia montuosa e dalla distanza dai principali nodi multimodali e assi di traffico.
In vista delle Olimpiadi invernali del 2026, è auspicabile che si accelerino una serie di interventi infrastrutturali in questo territorio. Secondo il direttore operativo di Unioncamere del Veneto, Valentina Montesarchio, il Libro Bianco rappresenta uno strumento utile per il Governo, la Regione, i decisori politici e il sistema camerale e imprenditoriale per pianificare le opere pubbliche, specialmente nelle aree più critiche.
Secondo questa prospettiva, i nostri imprenditori auspicherebbero di essere attivamente coinvolti nel processo decisionale e richiederebbero investimenti mirati e strategici in progetti infrastrutturali chiave, con particolare attenzione alle esigenze specifiche del settore produttivo veneto. Ciò dovrebbe essere accompagnato da tempi rapidi di realizzazione, sostenibilità e innovazione.
La vicepresidente e assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Elisa de Berti, ha evidenziato che “l’esperienza acquisita con il Piano dei trasporti e l’attuazione degli strumenti dimostra quanto sia fondamentale il lavoro di rete per affrontare con successo le sfide future”.