4 Aprile 2025 - 14.57

Veneto, le piogge di marzo riattivano la ricarica delle falde: livelli idrici in ripresa secondo Arpav

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Le precipitazioni registrate nel mese di marzo in Veneto hanno avuto un effetto positivo sulle riserve idriche, contribuendo a invertire il trend negativo iniziato tra fine ottobre e inizio novembre 2024. Lo evidenzia l’aggiornamento mensile sulla risorsa idrica pubblicato da Arpav, l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto.

In particolare, in alta pianura i livelli medi mensili delle falde risultano in linea con le medie storiche di marzo, mentre in media e bassa pianura si registrano valori superiori alla norma, segnalando una ripresa della disponibilità idrica nel sottosuolo.

Anche i principali fiumi veneti mostrano segnali incoraggianti: dopo un calo delle portate nella terza decade del mese, i flussi sono tornati al di sopra delle medie storiche, a testimonianza di un recupero della risorsa idrica superficiale.

Buone notizie anche sul fronte nivologico: nel mese di marzo sono caduti dai 60 ai 130 centimetri di neve fresca, con una distribuzione variabile a seconda delle zone. Le Dolomiti meridionali risultano le aree più innevate, con accumuli tra i 100 e i 130 cm tra i 1800 e i 2200 metri. Anche le Prealpi vicentine hanno ricevuto importanti apporti nevosi: 50-60 cm a 1600 metri e oltre 100 cm sopra i 1800 metri. Nelle Dolomiti settentrionali, gli apporti sono stati inferiori (60-80 cm), mentre nel resto delle Prealpi si sono registrati accumuli tra i 35 e i 50 cm a 1600 metri.

L’aggiornamento Arpav conferma quindi un miglioramento complessivo della situazione idrica regionale, anche se sarà fondamentale monitorare l’evoluzione nei prossimi mesi per valutare la tenuta delle riserve in vista dell’estate.

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