VENETO – No al trasferimento dell’orsa Jj4, ci sono già i lupi
Ci sono già i lupi, e non sono pochi. Il Veneto, all’indomani della tragedia del runner Andrea Papi, si era già espresso chiaramente – con il presidente Luca Zaia, e con diversi dei sindaci dei comuni di montagna – contro l’ipotesi di trasferire qui alcuni esemplari dei plantigradi del Trentino. Una proposta avanzata dal Wwf, che non era stata raccolta.
Il Veneto non ha orsi insediati stabilmente sul territorio. I rari casi di avvistamento sono quelli di animali in spostamento lungo i corridoi naturali tra la Slovenia e il Nordest. Gli ultimi contatti ravvicinati con orsi in Veneto risalgono a oltre dieci anni fa, con l’Orso ‘Dino’ sull’Altopiano di Asiago, che nell’estate 2011 fece strage di alveari, mentre un anno prima, nel 2010, alcuni automobilisti testimoniarono di aver visto un plantigrado che saliva verso il bosco a San Vito di Cadore (Belluno).
Ma il rifiuto all’import di orsi dal Trentino ha un motivo preciso: gli alti pascoli del Veneto sono già alle prese con un altro predatore, il lupo, cresciuto esponenzialmente di numero negli ultimi anni. Nell’ultimo censimento di LIfe WolfAlps (2017-2018) citato nel libro “Lupi a Nordest” di Angelo Pangrazio – giornalista Rai recentemente scomparso – si erano contati 46 branchi e cinque coppie, per un totale di 293 lupi. Stime più recenti hanno ipotizzato che tra branchi e lupi in ‘dispersione’ (che vivono solitari) siano presenti nel Nordest non meno di 400 lupi.
Il problema riguarda soprattutto il Veneto. Nel 2021 la Regione ha pagato indennizzi agli allevatori per 282 predazioni accertate da parte del lupo, quasi la metà di queste in Lessinia.