24 Aprile 2025 - 15.48

Veneto – Nonno volontario filma abusi sui nipotini e li condivide online, arrestato

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Sgomento e incredulità scuotono un tranquillo quartiere di Treviso. Un insospettabile pensionato di 84 anni, noto nella comunità per il suo attivo impegno nel volontariato sociale, è stato arrestato nel fine settimana con la gravissima accusa di aver abusato sessualmente dei suoi nipotini, tutti di età inferiore ai dieci anni. L’orrore non finisce qui: l’uomo è anche accusato di aver condiviso le immagini delle violenze su un canale social clandestino, accessibile esclusivamente a pedofili. Le accuse nei suoi confronti sono gravissime: pornografia minorile e atti sessuali con minorenni. La notizia ha sconvolto profondamente il quartiere, dove l’anziano era conosciuto e stimato per la sua attività di volontariato, gettando un’ombra inquietante su una figura che appariva come quella di un innocuo nonno.

A fare luce su questa terribile vicenda, secondo quanto riportato oggi da La Tribuna di Treviso, sarebbe stata l’organizzazione non governativa americana Ncmec (National Center for Missing and Exploited Children). L’ONG statunitense, impegnata nella lotta contro la pedofilia a livello globale, avrebbe individuato in un canale criptato del web una serie di filmati raccapriccianti. Le immagini ritraevano un anziano mentre costringeva bambini e bambine, presumibilmente i suoi nipoti, a spogliarsi, li molestava e compiva atti di autoerotismo in cambio di pacchetti di figurine.

Grazie al numero di telefono cellulare utilizzato per la pubblicazione di questi contenuti aberranti, la polizia postale di Treviso è riuscita a risalire all’identità del presunto pedofilo. Le indagini avrebbero rivelato che l’84enne avrebbe caricato e condiviso sul canale criptato una decina di video pedopornografici, realizzati con una telecamera domestica “Ezviz”, i cui protagonisti sarebbero stati proprio i suoi nipoti. L’analisi delle date di pubblicazione online ha permesso di accertare che gli abusi sarebbero iniziati nel marzo del 2024, con l’ultimo filmato risalente all’8 gennaio scorso.

Solo due giorni dopo, a seguito della segnalazione dell’Ncmec, gli agenti della polizia postale si sono presentati presso l’abitazione dell’anziano, procedendo alla perquisizione e al sequestro del suo telefono cellulare e di altro materiale informatico. Nei quattro mesi successivi, le indagini condotte dalla polizia postale, sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Venezia, competente per i reati informatici, hanno portato alla luce un ingente materiale probatorio tra contatti, filmati e chat presenti nel dispositivo dell’arrestato.

Così, alle prime luci dell’alba di sabato 19 aprile, gli agenti della postale hanno notificato all’anziano l’ordinanza di arresto emessa dal giudice per le indagini preliminari veneziano Carlotta Franceschetti. L’uomo è stato condotto nel carcere di Santa Bona e, dopo l’interrogatorio di garanzia, è stato posto agli arresti domiciliari.

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