16 Novembre 2018 - 11.03

VENETO – Numero anti-suicidi: in 7 anni, 5.126 chiamate

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Sono state 5126 le chiamate arrivate al Servizio InOltre, istituito nel 2012 dalla Regione Veneto, in collaborazione con l’allora Ulss 4 dell’Alto Vicentino (ora Ulss 7 Pedemontana) e il supporto scientifico del Dipartimento di psicologia dell’Università di Padova, per offrire ascolto e sostegno psicologico agli imprenditori in crisi, agli artigiani colpiti dalla crisi, ai lavoratori a rischio di perdere posto di lavoro e dignità, ai risparmiatori travolti dal fallimento delle banche. Un numero verde (800334343) attivo sette giorni su sette, e finanziato dalla Regione Veneto con un contributo annuo di 200 mila euro, al quale si affianca un servizio di consulenza e di indirizzo alla rete dei servizi.

 

“”Da progetto sperimentale, attivato negli anni dei suicidi degli imprenditori a rischio fallimento e potenziato nel 2016 per affiancare i risparmiatori vittime dei crack delle banche venete – dichiara l’assessore regionale al sociale, Manuela Lanzarin – InOltre è diventato un servizio strutturato, iscritto nel nuovo programma regionale sociosanitario 2019-2023 nel capitolo ‘prevenzione e promozione della salute’ per offrire una prima risposta a persone e familiari in crisi, pensionati, disoccupati, persone con problemi di dipendenze, vittime del gioco patologico e della violenza di genere, giovani in situazione di disagio. I punti di forza del servizio sono l’essere un punto di ascolto permanente, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, la presa in carico da parte di una équipe qualificata e capace di approccio multidisciplinare, il collegamento con i servizi territoriali (servizio psicologico territoriale, consultori familiari, Serd, Cav,…) che consente di attivare di volta in volta una ‘filiera’ virtuosa di welfare di comunità”.

 

In sei anni di attività il telefono del numero verde è squillato dalle 2 alle 3 volte al giorno, con intensità più frequente tra il 2014 e il 2015 e nel 2017. Una chiamata su 4 è arrivata da fuori regione. I 12 operatori (consulenti psicologi) che si alternano alla cornetta hanno ascoltato e affiancato richieste di aiuto dettate in prevalenza da difficili situazioni economiche debitorie, da crisi e da travagliati rapporti con le banche. Le persone ‘agganciate’ dal servizio di consulenza individuale e dalla rete territoriale dei servizi sono state 735, i risparmiatori incontrati e assistiti negli sportelli delle associazioni di Vicenza e Treviso 162.

 

“Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un progressivo aumento e cambiamento dell’utenza – osserva Emilia Laugelli, direttrice dell’Unità di psicologia ospedaliera dell’ospedale di Santorso e responsabile di Inoltre – Delle 1034 chiamate registrate dall’inizio del 2017 a settembre 2018 quasi il 70 per cento è arrivato da persone in emergenza per difficoltà sociali, questioni sanitarie, dipendenze, crisi biografica e familiare. Le richieste di aiuto/consulenza arrivate da imprenditori e risparmiatori sono scese al il 32 per cento dell’utenza complessiva. Le chiamate aumentano (più 53 per cento rispetto al 2016) e si diversificano, ma l’emergenza, valutabile con la scala di rischio suicidario, resta alta”.

 

InOltre sta crescendo e cambia pelle, promuovendosi a tappeto negli ambulatori dei medici di base, nei pronto soccorso e nelle strutture della sanità pubblica: da linea telefonica di soccorso emergenziale, a servizio gratuito a supporto dei cittadini che stanno vivendo un momento di ‘crisi’ individuale e sociale, cioè di trasformazione e cambiamento nella propria vita personale, familiare e professionale. “Il nostro obiettivo è aiutare le persone a uscire dall’isolamento e a superare il sentimento di vergogna – sottolinea Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica all’Università di Padova e referente scientifico di InOltre – Il servizio di consulenza psicologica ad ampio spettro riattiva le risorse della comunità, lavorando sulla persona, sulla sua cerchia familiare e relazionale e facendo da ponte con i servizi territoriali e le strutture esistenti, dalle forze dell’ordine alla rete sanitaria e socio sanitaria, all’associazionismo. Vogliamo essere il Pronto soccorso per le situazioni di ‘impasse’, che aiuta a cambiare prospettiva di vita ricucendo il senso di appartenenza ad una comunità e la coesione sociale”.

 

 

 

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