VENETO – Ricatto sessuale: 49enne perde l’attività
Caso estremo di ricatto telematico in Veneto, a Montebelluna. La vicenda è raccontata dal Gazzettino. Protagonista un barista 49enne di Montebelluna finito nella rete di una coppia ben organizzata e con diversi precedenti contro la persona e il patrimonio.
I fatti risalgono al 2016 quando l’uomo si è intrattenuto in una chat con una donna, residente in Liguria, dopo averla conosciuta su facebook. Dopo lo scambio di foto a sfondo sessuale, la donna si è finta minorenne ed ha iniziato a chiedergli soldi.
L’uomo ha pagato inizialmente 6000 euro tramite paysafecard per ottenere il silenzio.
In questo caso la vittima è caduta però in una seconda trappola. Tramite un’altra amica conosciuta sempre in Liguria si è fatto presentare un hacker per ripulire sia il suo computer sia quello della fantomatica minorenne. A questo punto la donna si è rifatta viva per chiedere altri 4000 euro, perché affermava di essersi accorta dell’intrusione dell’hacker. In realtà si è poi scoperto che l’hacker e la donna agivano assieme. L’hacker si è reso disponibile ad andare a Montebelluna per ritirare i soldi. Successivamente la stessa persona si è fatta viva per chiedere 10 mila euro, dicendo di essere stato arrestato e minacciandolo facendogli presente di avere con sé il materiale cancellato. Il barista ha quindi corrisposto la cifra chiesta in diverse tranches. Si è deciso a sporgere denuncia dopo una ulteriore richiesta di 6000 euro ad ottobre 2017. Nel frattempo aveva chiuso l’attività
Dopo aver sporto denuncia sono stati individuati i due truffatori, una coppia residente a Ventimiglia, lei di 25 anni, lui di 36. Dopo la denuncia per estorsione, i due sono stati messi agli arresti domiciliari venerdì scorso