VENETO – Ahmed Jouider sarebbe stato costretto a uccidersi (FOTO&VIDEO)
AGGIORNAMENTO 27 APRILE
Ahmed Jouider sarebbe stato costretto a uccidersi. E’ questa l’inquietanti ipotesi degli investigatori sulla morte del 15enne padovano di origini marocchine trovato ieri mattina dai sommozzatori nelle acque del brenta, tanto che il PM padovano Andrea Girlando, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Il corpo del ragazzo era stato ritorvato a 7 metri di profondità in corrispondenza di una passerella che collega Torri a Cadoneghe. Ahmed aveva fatto perdere le sue tracce nella notte tra giovedì e venerdì scorso.
Inizialmente il fascicolo era aperto per sequestro di persona, il cambio di ipotesi di reato consentirà alla Procura di poter fare l’autopsia sul corpo del 15enne, sul quale non sono stati trovati segni di violenza . Il mistero sulla sua morte potrebbe essere dipanato dal suo telefonino trovato in possesso di un passante che aveva tolto la vecchia scheda sim e introducendone un’altra. Negli ultimi messaggi alla fidanzata Ahmed, che frequentava una compagnia di un paese vicino, diceva di sentirsi minacciato per cui non si esclude che possa essere stato vittima di bullismo o di un regolamento di conti. Prima di uscire aveva detto addio alle persone più vicine. Resta da chiarire se avesse comunicato con altre persone, oltre ad amici e famigliari.
A settembre nello stesso punto, si era tolto la vita un altro giovane, il 18enne nigeriano Henry Amadasun.
AGGIORNAMENTO 26 APRILE ORE 12 –
E’ stato trovato morto, nel fiume Brenta, il ragazzo 15enne scomparso da casa la sera di giovedì 21 aprile a Padova.
Il corpo è stato individuato e recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco all’altezza della passerella pedonale fra le frazioni di Torre e Mortise, a ridosso del punto dove stamane era stato rinvenuto il suo telefono cellulare.
Il cadavere recuperato nel Brenta è stato individuato dai sommozzatori in un punto del fiume corrispondente al centro della passerella pedonale, nella quale si erano concentrate le ricerche. Non si esclude alcuna pista – tra queste c’è quella del suicidio – e bisogna attendere attendere i primi riscontri medico legali per avere indicazioni sulla causa della morte.
“Tornerò morto, o mi faranno molto male”. Sarebbero queste le parole inviate per messaggio all’ex fidanzata da Ahmed Jouider, 15enne di origine marocchina scomparso da giovedì sera a Mortise, in provincia di Padova. Il ragazzo è uscito verso le 21.30 del 21 aprile in bicicletta, dicendo alla madre e alla sorella che sarebbe andato a incontrare alcuni amici, e non è più tornato. A lanciare un appello su Facebook è stato il consigliere leghista Alain Luciani.“Di solito rientrava a casa alle 23.30 o mezzanotte, non vedendolo rientrare alle 2 abbiamo chiamato i carabinieri – spiega la sorella 17enne al Corriere del Veneto – Abbiamo scoperto che non aveva visto gli amici, ma aveva mandato dei messaggi all’ex fidanzatina, una ragazza di Cadoneghe che noi non abbiamo mai conosciuto, sulle 23 le ha scritto e mandato dei messaggi vocali lasciando intendere di temere qualcosa o qualcuno. Sembrava spaventato, non sapevamo che ci fosse qualcuno che gli volesse fare del male, non parlava molto ma era un ragazzo tranquillo. Sempre buone compagnie, mai un problema, frequentava il Bernardi, in casa ci era sembrato normale”. Polizia e carabinieri stanno cercando Ahmed nelle zone di Mortise, Torre, San Lazzaro, ma anche Cadoneghe e Bragni, posti in cui il 15enne e i suoi amici andavano spesso in bicicletta. Non è esclusa l’ipotesi che si sia allontanato volontariamente, magari nascondendosi da un amico: la bicicletta non è stata ritrovata e alla sorella, nella serata di giovedì, ha scritto: “Non preoccupatevi, vi voglio bene”. L’ex fidanzata, dal canto suo, riguardo ai messaggi ricevuti ha detto al Corriere: “Lui amava spesso scherzare. A me il suo tono è sembrato tranquillo”.