VENETO – SCUOLA E LAVORO: UN “CORTO” TRA AULE E IMPRESE ARTIGIANE
Si intitola “Valore: storie di come essere e fare alternanza scuola-lavoro nel mondo artigiano” il video promosso e finanziato dall’Ebav, l’ente bilaterale dell’artigianato veneto, con la collaborazione di tutte le associazioni di categoria dell’imprenditoria artigiana e del mondo sindacale, e che sarà veicolato nelle scuole e nelle imprese, d’intesa con Regione Veneto e Ufficio scolastico regionale, per valorizzare la cultura e l’esperienza del lavoro nei laboratori e nelle botteghe artigiane.
Il cortometraggio, girato in parte nelle aule e in parte all’interno delle imprese, con la partecipazione di giovani e imprenditori coinvolti in progetti di integrazione tra scuola e lavoro avviati in Veneto. è stato presentato lunedì a palazzo Balbi, alla presenza dell’assessore regionale alla scuola e al lavoro Elena Donazzan, dei presidenti delle associazioni imprenditoriali dell’Artigianato (Confartigianato, Cna e Casa), dei segretari regionale di Cisl, Cgil e Uil, dell’Ufficio scolastico regionale e di Anpal servizi.
“Il video dà volto e concretezza d una esperienza in cui il Veneto è stata regione pilota e che in questo territorio, grazie alla sua vocazione imprenditoriale e alle positive relazioni sindacali, sta producendo ottimi risultati, in termini di successo scolastico, orientamento professionale, educazione civica e innovazione d’impresa, nonché sinergia tra scuola e territorio”, ha sottolineato l’assessore Donazzan.
“Sull’alternanza scuola-lavoro – ha ribadito l’assessore – chiediamo che non si torni indietro. Farà avere questo video anche ai deputati e ai senatori delle Commissioni parlamentari istruzione e lavoro, per dare evidenza pubblica ad una esperienza che funziona e che merita di essere potenziata, e non sminuita”.
“Anche gli imprenditori guardano con preoccupazione alle nuove intenzioni del governo di ridurre l’alternanza scuola-lavoro a mera ‘alternanza’, riducendo tempi e orari, decurtando di 50 milioni le risorse finanziarie per promuoverla, sottraendole crediti scolastici e cancellando la partecipazione degli imprenditori alle commissioni esaminatrici. Così si finisce per togliere valore all’impresa come ‘stazione educante’ e al lavoro come dimensione educativa”.
Veneto apripista – Il Veneto è stata la prima regione in Italia a sperimentare l’alternanza scuola lavoro. Era il 2003 e ancora non si trattava di un obbligo previsto per legge ma di un’opportunità per co-progettare con il mondo scolastico percorsi formativi coerenti con i fabbisogni del sistema delle imprese. Nel 2016, dopo l’approvazione della Legge su La Buona Scuola, è stato di nuovo il Veneto ad impegnarsi per primo in un Protocollo d’intesa con le parti sociali regionali, Unioncamere e l’Ufficio scolastico regionale, articolazione territoriale del MIUR. Un nuovo Protocollo è stato sottoscritto lo scorso 11 ottobre con le stesse parti. Anche in questa occasione è stata ribadita l’importanza dell’alternanza scuola lavoro quale straordinaria opportunità per mettere in relazione scuola e mondo del lavoro anche al fine di correlare l’offerta formativa allo sviluppo, culturale, sociale ed economico del territorio.
I numeri – I numeri, forniti dall’Osservatorio sull’alternanza scuola-lavoro a cura dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, raccontano la storia di una esperienza ormai profondamente radicata nella scuola veneta: gli studenti coinvolti in percorsi di alternanza scuola lavoro in Veneto nell’anno scolastico 2017-2018 sono stati 115.000, mediamente 335 per ciascuna sede scolastica. Quasi tutte le scuole hanno trovato realtà lavorative accoglienti: solamente il 9% delle scuole venete lamenta la difficoltà di reperimento delle imprese. 9 scuole venete su 10 hanno assicurato il percorso completo di alternanza agli allievi del quinto anno. Il 97% delle esperienze di alternanza scuola-lavoro realizzate in Veneto si è realizzata all’interno di imprese, enti o associazioni.
Le imprese – Sono 42.817 le imprese coinvolte nel 2017-18 in progetti di alternanza: 19.771 hanno accolto studenti degli istituti tecnici, 12.178, quelli dei licei, e 10.868 quelli dei professionali. Solo nel 3% delle esperienze di alternanza scuola lavoro è stata evidenziata una qualche criticità da parte delle scuole. Nel 43% dei casi invece dopo le esperienze di alternanza si è assistito ad un miglioramento della motivazione e della condotta degli studenti e nel 50% di osservato un miglioramento del profitto e della condotta degli studenti.
Il video. Con il linguaggio veloce di un cortometraggio il video racconta la quotidianità di due esperienze di alternanza tra i banchi di scuola e l’officina o il laboratorio di una impresa artigiana, mettendo al centro il valore della relazione formativa, ed in particolare di quella tra tutor e studente, elemento indispensabile per costruire una vera integrazione tra scuola e impresa, secondo quanto previsto dal duplice protocollo di intesa tra regione, parti sociali e ufficio scolastico regionale e alla convenzione con Anpal servizi.