27 Febbraio 2025 - 16.04

Veneto – Arrestato dopo 4 giorni di fuga l’uomo che ha sparato al genero 29enne

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Aggiornamento 27 febbraio

È stato rintracciato e arrestato Alex Lucchesi, 54 anni, ricercato dopo aver sparato alla schiena del marito della figlia, un uomo di 29 anni, il 24 febbraio scorso, fuori da un locale di Chiarano (Treviso). La vittima, tuttora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Treviso, è stata colpita da un colpo di pistola.

Lucchesi è stato arrestato nei pressi del cimitero di Ceggia (Venezia), grazie all’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Treviso con il supporto dei colleghi di San Donà di Piave (Venezia). L’uomo è accusato di tentato omicidio.

Dopo l’arresto, Lucchesi è stato portato negli uffici di via Cornarotta, sede del comando provinciale dell’Arma di Treviso, dove gli è stato notificato il provvedimento di fermo emesso dal sostituto procuratore Giulio Caprarola.

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Un presunto tradimento sarebbe il movente del tentato omicidio avvenuto lunedì mattina a Chiarano. Alex Lucchesi, 54 anni, avrebbe sparato alle spalle del genero Gregori Malacarne, 29 anni, accusandolo di aver taciuto sulla relazione extraconiugale della moglie dell’aggressore. Il colpo, partito da una Glock calibro 9, ha colpito la spina dorsale della vittima, che è stata operata e si trova fuori pericolo.

Lucchesi è stato arrestato nella serata di lunedì mentre si spostava verso Treviso. Si ipotizza che abbia tentato di espatriare. L’arma del delitto è stata trovata nell’auto di Deborah Polato, 52 anni, fidanzata del figlio di Lucchesi. La donna è stata arrestata per porto abusivo di arma con matricola abrasa e potrebbe essere accusata di favoreggiamento.

Gli inquirenti sospettano che l’agguato sia stato preceduto da un avvertimento: nella notte precedente, la moglie di Malacarne aveva segnalato colpi di pistola nei pressi della loro abitazione.

La notizia

Una discussione accesa, poi un colpo di pistola alla schiena. È quanto accaduto questa mattina intorno alle 11:30 davanti alla gelateria Irina e Yulia a Chiarano, nella Bassa Trevigiana. La vittima è un 29enne residente nella zona, colpito da un proiettile sparato – secondo la ricostruzione degli investigatori – dal suocero 54enne, attualmente ricercato.

Il giovane, trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Treviso, versa in gravi condizioni: il proiettile si sarebbe conficcato nella spina dorsale e i medici stanno valutando un delicato intervento chirurgico.

L’aggressione è avvenuta all’ingresso della gelateria, sotto gli occhi di alcuni avventori che, spaventati dal colpo, si sono rifugiati all’interno. A dare l’allarme è stata la ragazza che lavora nel locale, presente insieme alla moglie della vittima e ai due figli minori.

L’arma utilizzata è una pistola calibro 9, non regolarmente detenuta. Sia l’aggressore che la vittima erano già noti alle forze dell’ordine. Rimangono ancora da chiarire i motivi del gesto. Sul caso stanno indagando i Carabinieri di Treviso e Conegliano, impegnati nella ricostruzione della dinamica e nella caccia all’uomo in fuga.

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Un uomo è rimasto ferito questa mattina, 24 febbraio, in seguito a un colpo di pistola alla schiena a Chiarano, nel Trevigiano. L’incidente è avvenuto intorno alle 11, davanti al bar gelateria Irina e Yulia, situato in via Zanardo.

Secondo quanto si è appreso, l’aggressore sarebbe un familiare della vittima, che al momento dell’attacco si trovava all’interno del locale. L’uomo, raggiunto dal proiettile, è stato prontamente soccorso dai sanitari, che lo hanno medicato sul posto. Nonostante le gravi ferite, la vittima è rimasta cosciente durante i primi interventi. Successivamente, è stato trasportato in elicottero al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

Nel frattempo, l’autore dell’agguato è riuscito a fuggire, facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri sono intervenuti prontamente, avviando le ricerche in tutta la zona e istituendo posti di blocco per rintracciare l’aggressore.

Una testimone, titolare di un altro locale sulla stessa via, ha raccontato: «Ho sentito un botto, sembrava fosse scoppiata una gomma. Sono uscita e ho visto l’uomo a terra».

Le indagini sono in corso per chiarire le motivazioni e le circostanze esatte che hanno portato a questo tragico episodio.

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