VENETO – Un maxi-progetto sulle vie navigabili
“Il finanziamento di 11 mln di euro destinato dalla Commissione Europea a questo progetto segna un riconoscimento importante, che mostra il valore della specificità del Veneto e di un sistema, quello delle vie navigabili, di lunga tradizione e il cui potenziale, in fatto non solo di trasporti, ma anche in ambito economico, ambientale e turistico è amplissimo. Questo contributo consentirà di potenziare e valorizzare la rete di vie navigabili della Regione, proseguendo il lavoro svolto finora”.
Con queste parole la Vicepresidente e Assessore alle infrastrutture e Trasporti del Veneto Elisa De Berti ha commentato l’assegnazione, da parte della Commissione Europea, di 11 mln di euro al progetto VIEWWS, presentato da Infrastrutture Venete nell’ambito del Bando CEF Transport 2021. Il progetto, il cui valore è di circa 22 milioni di euro e per il quale il finanziamento europeo è appunto pari al 50%, mira a sbloccare le potenzialità di navigazione del sistema delle vie navigabili interne del Veneto attraverso il potenziamento di varie infrastrutture lungo due dei suoi tratti più importanti, il Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante e il Po Brondolo. Gli interventi riguarderanno ponti stradali Rantin a Loreo, Calà del Moro a Bagnolo di Po e Trecenta, e ferroviari Rosolina/Loreo e Arquà, la conca di Baricetta/Adria.
“Quello presentato da Infrastrutture Venete è l’unico progetto a livello nazionale finanziato dalla Commissione Ue nel settore della navigazione interna e ha l’obiettivo di realizzare opere e studi specifici per l’adeguamento delle vie navigabili, seguendo così le strategie del Piano di lavoro del Corridoio Mediterraneo. Le azioni messe in campo contribuiranno alla rimozione di importanti strozzature che ostacolano la navigazione lungo il Sistema idroviario del Nord Italia, favorendo così un incremento del traffico fluviale lungo il Corridoio Mediterraneo e generando un effetto rete, vista anche la posizione strategica del tratto veneto in collegamento con il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e il Mare Adriatico”.
Nel dettaglio, gli interventi prevedono:
– opere volte ad aumentare la luce sottoponte di due ponti stradali (Trecenta e Calà del Moro) e di un ponte ferroviario (Rosolina)
– opere volte ad aumentare la capacità e a garantire buone condizioni di navigazione di un tratto della via navigabile in corrispondenza del ponte stradale Rantin
– opere finalizzate al potenziamento della componentistica idraulica ed elettromeccanica di una delle chiuse della conca di Baricetta, al fine di garantirne la fruibilità
– studio e progettazione di infrastrutture di accesso al ponte ferroviario Arquà Polesine per aumentare la luce sottoponte
“L’identità e la storia del Veneto sono storicamente segnate da numerose vie d’acqua navigabili, sia fiumi che canali interni: nel corso del tempo il trasporto su rotaia e quello su gomma ne hanno progressivamente oscurato impiego e limitato le potenzialità. E’ tempo di ripensare al loro utilizzo, che avrebbe ricadute rilevanti su logistica, commercio, traffico (decongestionando le arterie stradali), ambiente, turismo e cultura”, conclude De Berti.