18 Luglio 2024 - 10.44

Venezia – Brugnaro va avanti (ma non si presenta in Consiglio), Boraso verso le dimissioni

All’indomani del terremoto che ha scosso la giunta di Venezia per l’inchiesta della Procura, mentre emergono altri dettagli dell’indagine che ha portato all’arresto per corruzione dell’assessore alla mobilità Renato Boraso e all’avviso di garanzia al sindaco Luigi Brugnaro, si apre la questione politica. Nel consiglio comunale di ieri, molto atteso e durante il quale vi sono stati momenti di tensione per la protesta dei centri sociali e dei movimenti cittadini, la questione non è stata affrontata. Il sindaco non si è presentato. “Se ne parlerà nei prossimi consigli – ha riferito tramite lettera- concentrandosi sugli aspetti politici e amministrativi dell’indagine”. Le opposizioni, che avevano chiesto la sospensiva del consiglio e la convocazione del sindaco, hanno abbandonato l’aula per protesta, mentre i centri sociali, sfondando il cordone sanitario della polizia locale, sono entrati a Ca’ Farsetti chiedendo le dimissioni del sindaco. Intanto il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha affermato in commissione antimafia che non ci sono elementi che collegano l’inchiesta alla criminalità organizzata, ma che ci saranno sviluppi.

Dopo un rapido consulto con i membri della sua maggioranza, Luigi Brugnaro ha deciso di andare avanti, lasciando intendere che non ha alcuna intenzione di dimettersi nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta per corruzione al Comune di Venezia.

L’avvocato del sindaco, Alessandro Rampinelli, ha dichiarato: “Non capiamo perché sia indagato, non ci sono state perquisizioni o sequestri, abbiamo solo ricevuto una pagina e mezza di avviso di garanzia”. Rampinelli, riferendosi all’accusa di corruzione relativa alla vendita mai avvenuta dell’area dei Pili, 41 ettari di laguna di proprietà di Brugnaro, ha aggiunto: “Non riusciamo a capire il senso dell’accusa. Per noi è inimmaginabile parlare di corruzione. Il sindaco è esterrefatto”.

Nel frattempo, l’assessore Renato Boraso, uno dei due indagati finiti in carcere nel blitz della Guardia di Finanza, ha espresso la volontà di dimettersi dalla giunta. Boraso ha comunicato questa intenzione al suo avvocato, Umberto Pauro, durante un incontro nella casa di reclusione di Padova. Pauro ha spiegato: “Il meccanismo delle dimissioni non è così immediato a causa delle pro

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