VENEZIA, UN FILM AL GIORNO – White Noise, il rumore bianco della nostra anima
White Noise è una intuizione di Noah Baumbach, fedele rilettura del capolavoro di De Lillo. Un film che è anche un colpo ben assestato nello stomaco di chi ormai si è assuefatto alla logica mainstreaming delle serie Tv. Uno sforzo autoriale da apprezzare quello prodotto da Netflix. La storia si divide in capitoli, e ripercorre le gesta di una famiglia alle prese con se stessa, ì proprio timori, le nevrosi, cadenzata da un ritmo Coheniano di alto livello manifatturiero. Una sartoria importante quella del regista che cuce addosso agli attori copioni interpretato magistralmente. Bene Greta Gerwich, sbadata madre e moglie di un sontuoso Adam Driver, che è il top, ormai a livello dei più grandi: strepitosa la sua cavalcata attoriale nel riprodurre e paragonare, da professore di Liceo, le atmosfere di isteria collettiva di hitleriana memoria e quelle delle fan di Elvis.
Non diciamo di più ma troveremo anche incubi da quarantena e temi di infedeltà coniugale applicati a devianze ossessive legate alla paura della morte. Quarantene, devianze, quante similitudini con la vita della provincia italiana al d’oggi di’.
Voto 8,5/10.