VICENTINO – Terremoto rifiuti: società causa enorme danno erariale, cinque persone a giudizio
I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno inviato una notizia di danno alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Venezia riguardante la gestione di una società in house partecipata da vari comuni dell’Alto Vicentino. Questa società, responsabile della raccolta, recupero e trattamento dei rifiuti, ha causato un danno erariale di circa 2,2 milioni di euro per mancati introiti.
L’attività della Compagnia di Schio è iniziata con approfonditi accertamenti di polizia economico-finanziaria, su delega del Pubblico Ministero contabile, che hanno portato alla notifica di cinque citazioni in giudizio nei confronti del Direttore e dei membri del Consiglio di Amministrazione della società in house.
In dettaglio, le indagini hanno rivelato che l’impresa, in violazione dell’art. 36 della Legge Regionale n. 3/2000, non ha presentato alla Direzione Ambiente della Regione Veneto alcuna proposta di tariffa “al cancello” per il conferimento dei rifiuti, come richiesto all’atto del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte del Segretario Regionale per l’Ambiente.
Dal 2011 al 2021, la società ha quindi applicato una tariffa di conferimento “autodeterminata”, mai sottoposta al vaglio degli organi competenti, insufficiente per coprire i costi industriali e oneri fiscali, al solo fine di preservare esigenze di mercato, andando contro l’interesse pubblico.
Questa scelta ha causato un doppio pregiudizio economico: le imprese private hanno beneficiato di costi di smaltimento rifiuti inferiori rispetto a quelli previsti dalla normativa, mentre i cittadini hanno dovuto sostenere costi aggiuntivi per il funzionamento dell’impianto, con conseguente aumento della Tassa comunale sui rifiuti (Ta.Ri.) per imprese e famiglie residenti nei comuni coinvolti.
I fatti sono stati sottoposti all’Autorità Contabile di Venezia, che ha ritenuto sussistenti i presupposti per configurare una responsabilità amministrativo-contabile da danno erariale. Inoltre, ha ravvisato la violazione di uno dei principi fondamentali degli affidamenti “in house”, ovvero il mancato perseguimento dell’interesse pubblico a vantaggio di operatori privati, e ha disposto la notifica del provvedimento di citazione in giudizio nei confronti dei presunti responsabili, evidenziando le condotte contestate e il contributo causale al danno.