21 Aprile 2016 - 16.03

VICENZA – 80 enne contro “Ovosodo” e i “Due Calici”

ovosodo

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Tutto si può dire tranne che G.S., 80 enne vicentina che abita in contrà Pescherie Vecchie non sia insistente, battente come la pioggia inglese. L’anziana da anni sta conducendo una sua personale battaglia contro alcuni locali del centro storico di Vicenza, la cui colpa è quella di stare sotto o nei paraggi della sua abitazione.
I locali in questione sono l’Ovosodo e i Due Calici, notissimi punti di ritrovo per la gioventù vicentina. La donna chiama in questura con un’incredibile frequenza. Il motivo? Non lo spaccio, gli scippi, disordini pubblici, pericolo attentati, furti, rapine o aggressioni. Ma il rumore. Torniamo quindi alla questione bar fracassoni, che esiste praticamente solo nella quieta Vicenza, in cui lo struscio serale da alcuni residenti è visto come il male del secolo.
Negli ultimi giorni la polizia è stata chiamata una decina di volte dalla donna, che lamenta rumori fino a tarda ora oppure il forte interloquire di gruppi di giovani. Ogni volta dalla questura una volante si dirige in contrà Pescherie Vecchie per verificare e puntualmente, trovando la situazione pressoché in ordine o, al massimo, riprendendo avventori che si attardano o addetti che rimettono a posto dopo la chiusura, torna alla base.
La donna accusa i gestori dei locali di fare troppo chiasso quando, chiusi i locali, fanno le pulizie e rimettono a posto i tavolini. La questione è nota. L’anno scorso è arrivata al punto di buttare una secchiata d’acqua dalla finestra, investendo due ignari passanti e rischiando una denuncia.
Si è presentata lei stessa in questura diverse volte, dal sindaco, dal prefetto. Ma non riesce ad ottenere… misure restrittive. Ieri notte ha chiamato le volanti due volte: alle 00.40 e all’1.35. Ogni volta gli agenti arrivano e non notano nulla di grave, se non qualche ragazzo che si ferma a chiacchierare dopo la chiusura, invitandolo ad allontanarsi o abbassare la voce, oppure i dipendenti dei locali intenti a rimettere in ordine.
La secchiata d’acqua risale a maggio del 2015, mentre ad ottobre la polizia è stata chiamata perché due giovani parlavano ad alta voce. Ovviamente vi riportiamo gli episodi senza prendere una posizione, così come avvengono. Se da un lato i residenti (o alcuni residenti) vogliono il silenzio assoluto in centro, è anche vero che si tratta del pieno centro di una città che dovrebbe garantire momenti di svago anche fino a tarda ora a giovani, turisti o a qualsiasi cittadino voglia bersi qualcosa. Nel frattempo la polizia è obbligata ad intervenire ogni volta e… la storia continua…

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