VICENZA – Ad Est della musica: si inizia con la spiritualità fra falce e martello
La VII edizione del festival con la Direzione Artistica di Natalia Kukleva ci guida nuovamente attraverso la
fervente vita musicale russa, focalizzando in particolare sul ventesimo secolo, periodo in cui si sviluppa la
grande tradizione vocale -corale e solistica- come anche la musica strumentale, nella sua grande varietà di
stili.
Il titolo del primo appuntamento, “Spiritualità tra falce e martello”, ci dice chiaramente qual è il suo
contenuto. Il genere corale fu usato come propaganda di massa in Russia nel periodo sovietico; nello stesso
tempo, tuttavia, la grande tradizione spirituale ortodossa ebbe continuazione e sviluppo proprio
nell’ambito di questo genere, nonostante l’enorme pressione ideologica. Uno spazio importante è dedicato
alla musica corale di Pavel Chesnokov (1877- 1944). Maestro di cappella e autore di riferimento per la
musica liturgica nella Mosca di inizio secolo, fu costretto, dopo il 1928, a dedicarsi esclusivamente alla
musica profana, anche in qualità di direttore del coro del teatro Bolšoj.
Nella sua musica coesistono la perfetta padronanza della scrittura corale, la conoscenza della tradizione
liturgica ortodossa, e una grande apertura emotiva nell’espressione del sentimento religioso.
Il programma del concerto prosegue con musiche di Georgij Sviridov (1915-1998), uno dei compositori
chiave del Novecento sovietico. Egli realizza la trasfigurazione della musica di ispirazione religiosa in
composizioni, sia solistiche che corali, su testi poetici più tollerabili agli occhi del regime. Ecco quindi tre
romanze su testi di Sergej Esenin, e un brano per coro – dal significativo titolo “Ikona” – di Aleksandr Blok.
Con questo appuntamento si continua la collaborazione con il coro Mantegna Consort , sotto la direzione di
M° Alex Betto; solisti il tenore Cristiano Didonè, il basso Paolo Frapoli e il mezzosoprano Sara Bardino,
esecutori esperti e appassionati del repertorio russo.
L’appuntamento cinematografico con il film di Pavel Lounguine “L’isola” (2006) continua l’esplorazione del
tema della spiritualità. La vicenda si svolge in un monastero ortodosso su un’isola del Mar Bianco, nel 1974,
durante il periodo sovietico. Come dice una delle recensioni, questo film, “imbevuto di un acuto sentimento
di grazia divina […] è un tentativo di penetrare nell’essenza della “fede”. E’ un film che semplicemente ci
dice che Dio esiste” – uno dei pochi commenti del regista. La colonna sonora è di Vladimir Martynov (1946),
compositore, musicologo e filosofo russo, un artista dal talento molto originale. La sua passione per la
musica elettronica e la musica rock si unisce a profonda conoscenza e amore per la musica antica, come ad
uno studio attento della cultura e della filosofia religiosa dell’Occidente e dell’Oriente.
“Tempo, avanti!” è il titolo del terzo concerto della rassegna, ispirato alla suite di Georgij Sviridov, con la
quale si apre il viaggio musicale, ideato dal mezzosoprano Victoria Lyamina, attraverso il tempo,
frantumato come in un caleidoscopio, nel vortice del XX° secolo. Lo sconvolgimento provocato dagli enormi
eventi che lo hanno percorso si rispecchia nei diversi destini e nelle musiche di S. Rachmaninov e di G.
Sviridov, emigrato in America il primo, rimasto in patria il secondo – di cui ampliamo la conoscenza con
pagine della sua produzione strumentale. La serata si avvale della partecipazione del basso Alessandro
Colombo, intenso interprete specialista della musica russa.
La rassegna si chiude con “Viva voce”, appuntamento di cui sono protagonisti il bajan, parente russo della
fisarmonica, e il pianoforte. Il compositore Efrem Podgaits (nato a Mosca nel 1949), personalità di spicco
nel mondo musicale russo, ha dato questo titolo al suo concerto per bajan col desiderio di ‘parlare’
all’ascoltatore in confidenza e sincerità, superando la metaforica barriera che spesso ostacola la
comprensione della musica contemporanea da parte del pubblico. Il genere del concerto è quello preferito
dal compositore: ne ha scritti più di venti per vari strumenti. Ogni strumento solista è per lui un vero e
proprio personaggio, che egli tratta in modo drammaturgico, raccontandone la storia e descrivendone i
rapporti col mondo che lo circonda.
Il programma include anche le preziose pagine tratte dalle opere di Modest Mussorgskij – compositore che
ha compiuto il primo passo verso la musica moderna in Russia -, di Sergej Prokofiev e di Dmitrij Šostakovič.
La collaborazione col M° Davide Vendramin al bajan ci garantisce l’altissimo livello artistico dell’esecuzione.
Al pianoforte Natalia Kukleva.