26 Giugno 2024 - 15.00

VICENZA – Al San Bortolo intervento all’avanguardia su una neonata: asportata massa che occupava la metà dell’addome

L’équipe di Chirurgia Pediatrica ha asportato con metodica totalmente mininvasiva
una massa che occupava quasi il 50% della cavità addominale.

La piccola paziente sta bene ed è stata dimessa già due giorni dopo l’intervento.

È una storia a lieto fine quella che arriva dall’ospedale di Vicenza, dove nei giorni scorsi un’équipe di Chirurgia Pediatria ha condotto un delicato intervento su una neonata venuta alla luce con una voluminosa massa che occupava quasi il 50% della cavità addominale, tanto da comprimere l’ovaio destro e l’intestino, avendo ormai avvolto completamente il colon e l’appendice.

«La diagnosi era stata fatta già nella fase prenatale – spiega il dott. Salvatore Fabio Chiarenza, Direttore della Chirurgia Pediatria dell’ospedale di Vicenza – pertanto la mamma e la bambina erano state seguite con la massima attenzione durante le ultime fasi della gravidanza ed eravamo già pronti a intervenire: dopo la nascita, la bambina è stata tenuta in osservazione per 5 giorni in Terapia Intensiva Neonatale, ma quando abbiamo osservato che in questo arco di tempo la massa era aumentata ulteriormente di volume, iniziando a provocare sintomi di occlusione, dunque con problemi nell’alimentazione della bambina, siamo subito intervenuti».

La procedura chirurgica è durata circa 2 ore e mezza ed è stata condotta con le più avanzate tecniche di chirurgia mininvasiva, praticando tre micro incisioni (solo 3 mm di diametro) sul piccolissimo addome della neonata. «Attraverso l’ombelico – spiega il dott. Chiarenza – abbiamo inserito una microcamera, quindi abbiamo isolato la massa dall’intestino, separandola dal colon e dall’appendice che erano ormai inglobate, e siamo riusciti a preservare non solo l’intestino ma anche l’ovaio, a beneficio della futura fertilità della paziente. Proprio grazie all’utilizzo della metodica mininvasiva il recupero post intervento è stato molto rapido, tanto è vero che già dopo due giorni la bambina veniva allattata senza difficoltà ed è stato possibile dimetterla».

Proprio l’esecuzione per via laparoscopica costituisce l’elemento di eccezionalità dell’intervento: infatti in tutta Italia sono pochissimi i centri che eseguono interventi di chirurgia neonatale con metodica totalmente mininvasiva. L’ospedale di Vicenza a questo riguardo è riconosciuto come Centro di Riferimento regionale per la Chirurgia e Urologia Mininvasiva Pediatrica e in generale è una struttura di riferimento a livello nazionale ed europeo in questo ambito, tanto da attirare piccoli pazienti (e i loro genitori) non solo da altre regioni ma anche dall’estero.

Ogni anno sono circa 1400 gli interventi eseguiti dalla Chirurgia Pediatrica del San Bortolo, di cui circa 500 con metodica mininvasiva; infatti la quasi totalità degli interventi intracavitari (toracici, gastroenterologici, urologici) vengono effettuati con tecniche mininvasive e/o endoscopiche.

«Abbiamo voluto raccontare questo intervento per dare ai genitori un messaggio di fiducia e speranza – commenta la dott.ssa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica -. Devono sapere che all’ospedale di Vicenza ci sono le competenze più avanzate per affrontare interventi anche di altissima complessità, utilizzando le metodiche più avanzate, rispetto alle quali la casistica raccolta nel corso degli anni è di assoluto rilievo. Voglio inoltre sottolineare che la Chirurgia Pediatrica rappresenta un reparto di eccellenza anche perché è inserita all’interno di un ospedale dove una particolare attenzione viene dedicata proprio alla presa in carico del neonato e del bambino, con professionalità di alto livello. Nell’ambito del Dipartimento Materno – Infantile, questo fa sì che anche i casi chirurgici più delicati vengano affrontanti al meglio, perché la presa in carico avviene attraverso un’équipe multidisciplinare altamente specializzata e, come in questo caso, il percorso spesso inizia già durante la gravidanza con la diagnosi prenatale».

«Grazie a queste tecniche chirurgiche mininvasive – conclude il dott. Chiarenza – riusciamo a offrire anche ai neonati una maggiore accuratezza chirurgica e allo stesso tempo una eccellente ripresa post operatoria».

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