VICENZA – Amori incestuosi e confessioni introspettive al Bixio
Venerdì 27 di scena al Bixio la presentazione e performance dal romanzo “Ca’ Foscari dei dolori”, romanzo di Paolo Puppa. Ca’ Foscari dei dolori è in primis la storia di un matrimonio sterile e senza amore, cui si cerca di reagire coll’adozione di una fanciulla dall’est, attraverso un iniziale affidamento. Ma l’iniziativa, fortemente voluta dalla donna, e osteggiata dall’uomo, egoista e disincantato, si rovescia nel tragico innamoramento del maschio verso l’adolescente, con conseguente allontanamento dell’elemento perturbatore. Questo nel passato, perché nel presente, l’uomo crede di riconoscere la fanciulla in una prostituta russa che l’irretisce e lo domina eroticamente fin quasi alla follia. La storia si svolge a Venezia e si intreccia col mondo accademico, coi suoi vizi e le sue cortigianerie, entro la crisi generale del Paese. L’uomo infatti è un professore di storia della Repubblica Veneta, ma disperato perché mai giunto alla cattedra sospirata. Questo ritratto di docente, mediocre e patetico, si iscrive nell’incrocio tra una campus story e una ossessione incestuosa. E Venezia appare d’inverno, si parte dal giorno dei morti, e incombe l’incubo dell’acqua alta.
Paolo Puppa è ordinario di storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Venezia. Ha insegnato e diretto laboratori teatrali in università straniere. All’attivo, numerosi volumi di storia dello spettacolo e monografie varie anche in lingua inglese, tra cui studi su Pirandello, Ibsen, Fo, D’Annunzio, Svevo, Rolland, Goldoni. Tra i più recenti Lettere impossibili Gremese 2009, La voce solitaria, Bulzoni 2010, Racconti del palcoscenico: dal Rinascimento a Gadda, Liguori 2011 Nel 2013, è stato co-editor di Differences on stage, per la Cambridge Scholars. Nel 2014, La Serenissima in scena. Da Goldoni a Paolini, ETS. Ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio (premio Bignami-Riccione ’99). Si ricordano, in particolare Famiglie di notte (Sellerio 2000) e Venire, a Venezia (Bompiani 2002), Le commedie del professore, Editoria & Spettacolo 2012 e Cronache venete, Titivillus 2012. Sempre nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso recitato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom.
Differente il programma di sabato 28, che vedrà sul palco del Bixio The Last Comedy Show, una confessione da seduto, sul mondo e le cose, su noi stessi e le nostre frustrazioni. A confessarsi saranno anche gli spettatori, con i quali Diego Carli instaura un dialogo informale. Egli attinge dall’esperienza del cabaret ma si appoggia al suo modo di fare teatro in una serie di monologhi instabili poco inclini alle mode televisive, ma anzi di respiro mitteleuropeo, quasi retrò.
Diego Carli sferza, ammicca, colpisce e scansa, fa pensare, fa innamorare, con calma, senza fretta. Durante il suo viaggio lo accompagna al pianoforte e alla chitarra il maestro Antonio “Lo Gnollo” Mignolli, spalla musicale e non solo, poeta dell’assurdo e cantautore straniato, perfetto alter ego, per una serata dove le parole e la musica viaggiano in totale libertà.