VICENZA – Anno scolastico 2018-2019, tariffe invariate
Tariffe invariate anche per l’anno scolastico 2018-2019. Lo ha stabilito la giunta , introducendo peraltro una novità nella refezione scolastica per le famiglie con bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia: da quest’anno infatti si passa al sistema prepagato dei pasti mediante tessera (city card), come già avviene con successo da anni per la mensa scolastica nelle scuole primarie.
“In questo modo – spiega l’assessore alla formazione Cristina Tolio – uniformiamo finalmente la modalità di pagamento tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, dando così una risposta alle ripetute richieste che arrivavano dalle famiglie con figli che frequentano contemporaneamente i due ordini di scuola. In più agevoliamo in generale il passaggio delle famiglie da una scuola all’altra. Non solo – osserva l’assessore -: adottando il sistema del gettone giornaliero prepagato, garantiamo maggiore equità rispetto a prima, perché trattandosi di un servizio a domanda, se il bambino resta a casa ammalato, non paga il pasto. In ogni caso, anche qualora si trattasse di un bimbo che non si ammala mai, abbiamo calcolato un risparmio per le famiglie pari a oltre 80 euro su base annua in caso di tariffa intera, pari a 3,25 euro, dal momento che invece di 644 euro, pagherebbe 561,75. In caso di tariffa ridotta, la famiglia risparmierebbe comunque 15 o 19 euro in base alla fascia Isee in cui si trova”.
La novità del passaggio dalla formula del pagamento a posteriori dei pasti (sulla base di fasce di frequenza mensili per la tariffa intera, mentre per le tariffe agevolate si applicava la tariffa fissa indipendentemente dai giorni di frequenza) al sistema in cui sono i genitori che caricano liberamente la city card, da dove vengono scalati i pasti in base all’effettiva frequenza del bimbo, è contenuta nella delibera con cui la giunta ha stabilito la spesa a carico delle famiglie per i servizi educativi e scolastici per l’anno scolastico ai nastri di partenza: rette asili nido, tariffe scuolabus e mensa con relativa soglia economica per le richieste di agevolazione.
“Le tariffe restano invariate, anche se sono ferme da dieci anni – evidenzia l’assessore Tolio -. Ma capiamo le esigenze delle famiglie, per cui abbiamo fatto uno sforzo per far comunque quadrare i conti e per andare incontro a chi ha oggettive difficoltà. Perché ancora una volta è una questione di equità: va aiutato chi ha effettivamente bisogno e non chi per indolenza, lentezza o disorganizzazione non provvedere al pagamento dei servizi a domanda”.
“Accade che il mancato pagamento del servizio di mensa – aggiunge l’assessore alla famiglia e alla comunità Silvia Maino – sia il segnale dell’inizio di qualche difficoltà da parte delle famiglie, a volte sottaciute per pudore da parte di un’utenza che magari non è abituata ad accedere a certi tipi di agevolazioni. Le segnalazioni passano ai nostri uffici dall’assessorato alla formazione, affinché l’amministrazione possa dare una mano ai nuclei in effettivo disagio economico. È infatti nostro compito vagliare attentamente le situazioni, per capire chi ha oggettivo bisogno e chi invece è un professionista dell’aiutino’”.