19 Gennaio 2016 - 10.15

VICENZA – Blitz a Palazzo Trissino del Comitato Pomari

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Blitz notturno di alcuni esponenti del Comitato Pomari a Palazzo Trissino. Uno striscione è stato affisso sui cancelli del municipio cittadino. Il comitato invia alla stampa un comunicato, che pubblichiamo: “Nelle ultime settimane -si legge- il tema del consumo di suolo agricolo sembra essere all’ordine del giorno a causa della controversa questione del Campus Tav (9 ettari di terreno in zona Carpaneda). Sul Tav non possiamo esprimerci poiché sulla tratta di Vicenza non esiste un progetto definitivo, infatti crediamo che prima di tutto sia importante una valutazione costi-benefici sul raddoppio della linea. Tuttavia, per quanto ci riguarda, la grande opera sta già dimostrando il suo carattere enormemente impattante sul territorio.
Variati e Dalla Pozza, proprio riguardo al Campus, chiedono che si trovi un’area alternativa a quelle agricole, individuando zone già urbanizzate; a livello teorico potremmo essere d’accordo, tuttavia riteniamo che si tratti di un atteggiamento ipocrita e beffardo nei confronti della città e soprattutto dei Pomari. Qui esiste un’area di oltre 5 ettari, non ancora urbanizzata, destinata ad accogliere inutili colate di cemento al posto del Parco pubblico promesso negli anni ’90 e scippato con il PIRUEA nel 2003. Proprio in vista della scadenza del Piruea – 11 marzo 2016 – gli stessi Variati e Dalla Pozza non stanno muovendo un dito per cogliere l’opportunità di rivedere l’intera pianificazione dei Pomari, mettendo da parte la speculazione edilizia, e di ridare respiro alla città creando un’importante polmone verde.
Per questo stamattina abbiamo voluto lasciare un messaggio alla Giunta Comunale con uno striscione a Palazzo Trissino: il Piruea Pomari sta scadendo, non dev’esserci più spazio per ulteriori colate di cemento, né ai Pomari né altrove. Il Comune deve adoperarsi nei confronti di Incos per avviare una rivisitazione dell’urbanizzazione dei Pomari creando un grande parco urbano nel quartiere, allo stesso tempo, se veramente ci tiene alla salvaguardia delle aree agricole, deve impedire la costruzione del campus Tav sia in Carpaneda sia a Cà Balbi.
Il nostro impegno per fermare il consumo di suolo in città proseguirà fino alla cancellazione di questi devastanti progetti: di questo discuteremo alla prossima assemblea pubblica organizzata il 2 febbraio in quartiere”.

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