VICENZA – Boom di immatricolazioni: +28% nel 2023, in attesa dell’Ecobonus
Il presidente provinciale dei Concessionari autoveicoli Confcommercio Vittorino Bisson: “Chiudiamo un ottimo anno e ora e attendiamo con fiducia il nuovo ecobonus”. Dainese (Fnaarc): “Inserire gli agenti e rappresentanti tra i beneficiari degli incentivi”
Il mercato dell’auto a Vicenza chiude un 2023 particolarmente positivo. Secondo i dati elaborati da Unrae-Confcommercio (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), le vetture immatricolate sono state infatti, negli scorsi 12 mesi in provincia, ben 20.687, contro le 16.142 del 2022, con un saldo che segna un +28,16%. Positivo anche l’andamento di dicembre 2023, che sullo stesso mese dell’anno precedente vede una variazione del +13,79%.
Soddisfatto delle performance del settore il presidente dell’Associazione provinciale Concessionari ufficiali autoveicoli di Confcommercio Vicenza Vittorino Bisson: “Chiudiamo un ottimo anno, anche se alla crescita ha indubbiamente contribuito il fenomeno, messo in atto da alcuni marchi, delle auto-immatricolazioni agli stessi concessionari per alimentare il mercato del “chilometri zero” – è la sua analisi -. Altro aspetto positivo è che proprio con lo scorso mese di dicembre è stato sostanzialmente azzerato il fenomeno delle ritardate consegne di vetture a causa dei problemi produttivi delle case automobilistiche, che ci ha assillato per tutto il 2022 e 2023: ora i tempi di evasione degli ordini sono tornati nella norma”.
Un’ottima notizia per i concessionari, anche perché il 2024 si preannuncia oltremodo interessante sul fronte delle vendite grazie al nuovo sistema degli ecobonus statali che dovrebbe diventare operativo a giorni. Anche se il testo del decreto che li introduce non c’è ancora, le anticipazioni sembrano andare, secondo il presidente dei Concessionari vicentini, nella giusta direzione: “I contributi riguarderanno un’ampia gamma di veicoli a basse emissioni, comprese ibride e i modelli meno inquinanti delle motorizzazioni tradizionali, ma sul mercato elettrico ci aspettiamo una forte spinta, visto che l’Italia è ancora piuttosto indietro rispetto alla crescita registrata nel centro Europa. Per chi comprerà auto BEV (Battery Electric Vehicle) i contributisaranno, infatti, più sostanziosi e arriveranno in un momento in cui le stesse case automobilistiche stanno proponendo questi modelli anche nel basso di gamma: c’è dunque ora una buona scelta all’interno del limite massimo di spesa stabilito dagli ecobonus”. Per il presidente provinciale dei Concessionari auto Confcommercio, poi, sono corrette, da un punto di vista dell’impatto ambientale e sociale, le preannunciate scelte di incrementare gli incentivi in caso di rottamazione di vetture particolarmente inquinanti, avvantaggiando inoltre chi ha un Isee inferiore a 30mila euro.
“Speriamo poi che il nuovo ecobonus incentivi anche il segmento dei veicoli commerciali, dove l’Italia detiene un “parco” tra i più vecchi d’Europa – aggiunge Bisson, che allo stesso tempo auspica sia confermata la notizia di un’estensione dell’incentivo a tutte le tipologie di imprese: “questo potrebbe rappresentare un’altra ottima leva per far crescere le vendite nel segmento elettrico, considerato che sono proprio le imprese ad avere oggi più interesse e più disponibilità economiche per passare a questo tipo di veicoli”. E tra le categorie che auspicano fortemente un’estensione anche alle partite Iva degli incentivi riservati alle auto a basse emissioni, ci sono gli agenti e rappresentanti di commercio: il presidente nazionale di Fnaarc-Confcommercio Alberto Petranzan ha scritto nei giorni scorsi al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso chiedendo di prevedere l’inclusione specifica della categoria tra i soggetti destinatari dei contributi. “Gli agenti e rappresentanti di commercio – spiega il presidente provinciale Paolo Dainese, che di Fnaarc è anche consigliere nazionale – sono penalizzati da una fiscalità dell’auto anacronistica, con un tetto di deducibilità fermo, dal lontano 1986, a 25.822 euro, limite che ci impedisce di contribuire alla transizione ecologica. Estendere gli incentivi anche alla nostra categoria – ribadisce il presidente Dainese – sarebbe un’ottima occasione per spingere sul rinnovo del parco circolante detenuto dagli oltre 210 mila agenti e rappresentanti di commercio in Italia, professionisti che percorrono mediamente oltre 60 mila chilometri l’anno”.